“Marchionne, che deve rispondere alle sfide del mercato e agli investitori, chiede solo condizioni per poter competere ad armi pari, utilizzando al massimo gli impianti. Ma questo non vuol dire che ci sia sfruttamento dei lavoratori”.
Lo afferma il vicepresidente di Confindustria Alberto Bombassei, in un’intervista al Messaggero pubblicata nel giorno del referendum sull’accordo Fiat a Mirafiori. Bombassei esclude che con il nuovo contratto ci sia una riduzione dei diritti dei lavoratori, si tratta di ”propaganda disfattista” fatta dalla Fiom.
Il punto cruciale è la necessità di ”mantenere in Italia posti di lavoro: 5mila solo a Mirafiori – afferma Bombassei – ma ci sono anche quelli nella componentistica e nel complesso dell’indotto che superano il milione” ma ”qualcuno come la Fiom e parte della Cgil sembra non capire”.
Il contratto nazionale di lavoro è fatto dalla Confindustria, mentre le deroghe ”servono per dare competitività ad un caso specifico, ad un settore – precisa il vicepresidente di Confindustria – ma il quadro globale va ovviamente salvaguardato”.
In ogni caso, secondo Bombassei, Marchionne con la newco ”non sta infrangendo alcun diritto. Le richieste sono lecite e in linea con quanto accade all’estero. Nessun maggior stress per i lavoratori”. Sul referendum, infine, l’auspicio di Bombassei è che alla fine prevalga il buon senso.