BRUXELLES – Fiat come Apple: aiuti di Stato da Irlanda e Lussemburgo. Ue accusa e minaccia. Si accorciano i tempi dell’indagine dell’antitrust Ue che tra qualche mese potrebbe costare cara ad Apple e a Fiat Finance e Trade: Bruxelles, a giugno scorso, ha messo sotto la lente il regime fiscale favorevole che Irlanda e Lussemburgo avrebbero applicato rispettivamente ad Apple e Fiat Finance, e ha pubblicato la decisione dettagliata che elenca tutte le accuse e i dubbi della Commissione. Le agevolazioni rischiano di essere considerati una violazione della norma sugli aiuti di Stato.
Un passo formale che nella sostanza non aggiunge nulla all’indagine già in corso, ma che dà qualche indicazione in più sui tempi della sentenza che, come scrive il Financial Times citando fonti vicine al dossier, potrebbe costare alla Apple “diversi miliardi di dollari”.
La pubblicazione della decisione ‘non-confidenziale’ sul sito web della Commissione è solo una nuova tappa dell’indagine che l’antitrust Ue ha aperto a giugno scorso su Irlanda, Lussemburgo e Olanda per verificare se le norme fiscali ‘ad hoc’ applicate a tre multinazionali (Apple, Fiat Finance e Starbucks) sono in linea con le leggi europee che proteggono la concorrenza e il mercato unico. Oggi sono state pubblicate solo le prime due, mentre quella relativa a Starbucks in Olanda ancora non è pronta.
Le due decisioni, spiega il portavoce del commissario alla concorrenza Joaquin Almunia, non conterranno alcuna multa, perché siamo ancora a metà dell’indagine, quindi saranno nella sostanza identiche alla decisione comunicata dallo stesso Almunia a giugno. Questi mesi sono serviti solo a definire, assieme alla due aziende, quali dettagli poter rendere pubblici e quali no, per non mettere a rischio i segreti aziendali.
La prossima tappa è poi la pubblicazione, tra qualche settimana, sulla Gazzetta ufficiale. Da quel momento le parti in causa (le due aziende e le autorità irlandesi e lussemburghesi) hanno un mese di tempo per dare le risposte alle contestazioni mosse e ai dubbi dell’antitrust che vuole capire se e quanto le imprese hanno risparmiato in tasse grazie ad accordi o al ‘regime speciale’ che i due Stati hanno loro accordato per trattenerle e garantirsi i loro investimenti.
La Commissione dovrà poi analizzare le risposte e prendere la sua decisione finale: se constaterà la violazione delle norme sugli aiuti di Stato può chiedere agli Stati di recuperarli dalle due aziende, che sarebbe di fatto una maxi-multa per entrambe.