ROMA – La Fiat? In mano a degli “improvvisati”. Diego Della Valle dà il via a una nuova polemica con Sergio Marchionne: ”Questi improvvisati della Fiat ci vogliono raccontare perché non fanno automobili in Italia. La banalità è tale che l’indisponenza viene perché ci si vuole prendere in giro con argomenti non convincenti”, ha detto Della Valle intervenendo a un convegno dell’università Bocconi a Milano cui partecipa anche Passera. Secca la risposta di Marchionne: “La smetta di rompere le scatole”.
La Fiat è stata presa ”con le mani nella marmellata perché se ne voleva andare, con gli uffici stampa che lavorano più degli uffici progettazione”, continua il patron Tod’s aggiungendo che ”se qualcuno viene dall’estero, tipo la Volkswagen, farà belle macchine. La crisi esiste per chi non ha nulla da vendere”.
Poco dopo, ecco la replica dell’ad di Fiat: ”Non parliamo di gente che fa borse, io faccio vetture. Quanto lui investe in un anno in ricerca e sviluppo, noi non ci facciamo nemmeno una parte di un parafango. La smetta di rompere le scatole”. “L’azienda nel suo complesso non è malata, è sana ed è in ottima forma”. Marchionne ha detto che la Fiat prevede di chiudere il 2012 ”con ricavi superiori a 77 miliardi di euro, un utile della gestione ordinaria compreso tra 3,8 e 4,5 miliardi che rappresenta il risultato più alto nei 113 anni di storia di una Fiat che includeva la Fiat Industrial, un utile netto tra 1,2 e 1,5 miliardi di euro, un indebitamento netto industriale tra 5,5 e 6 miliardi, liquidità superiore ai 20 miliardi”.