Fiat Pomigliano, Landini ‘duro e puro’: “Non firmeremo neppure se al referendum vince il sì”

Maurizio Landini

Se al referendum tra i lavoratori di Pomigliano dovessero prevalere i sì all’accordo con la Fiat, la Fiom non firmerà comunque l’intesa. Il motivo? Secondo il segretario generale della Fiom Maurizio Landini si tratta di “un referendum illegittimo: non si può chiedere a un lavoratore di votare contro la Costituzione”.

Intervistato dal quotidiano Repubblica, Landini aggiunge: “E poi non è un referendum libero: si esprimerà un voto sotto la minaccia di essere licenziati”. “Senza il consenso – avverte Landini – la fabbrica esploderà”.

La Fiom comunque, annuncia, non darà “alcuna indicazione di voto” mentre è pronta anche a ricorrere alla magistratura. “Certamente – afferma Landini – stiamo valutando anche questa possibilità”.

Intervistato anche dal quotidiano La Stampa, il leader della Fiom risponde all’amministratore delegato della Fiat Sergio Marchionne che venerdì 18 giugno ha puntato il dito contro le tute blu della Cgil. “Fossi in Marchionne – afferma Landini- mi eviterei le battute su Termini che lui ha deciso di chiudere tra un anno e mezzo. Su quei lavoratori lì pende la condanna. Basta anche con la storia che difendiamo gli assenteisti. Non è vero”.

Landini ribadisce poi che l’accordo presentato è senza precedenti. “Mai visto – spiega – un documento che cambia così tanto le relazioni sindacali. Siamo in una fase in cui siamo costretti a dire no all’imbarbarimento sociale”. Per quanto riguarda le altre realtà industriali, Landini osserva che “in Italia ci sono migliaia di aziende che producono senza mettere questi paletti”.

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Emiliano Condò