SIRACUSA – ''Quella dello stabilimento Fiat di Termini Imerese (Palermo) deve tornare a essere una questione nazionale. La Fiom non ha alcuna intenzione di permettere alla Fiat di smontare gli impianti per andare a produrre le auto da qualche altra parte, se prima, e dunque nei prossimi mesi che abbiamo davanti tra luglio e settembre, non diventa esplicita e chiara la possibilita' concreta di un'alternativa occupazionale e industriale degna di questo nome''. Lo ha detto a Siracusa il segretario generale della Fiom-Cgil, Maurizio Landini, partecipando ad un incontro su ambiente, legalita' e sicurezza, promosso in occasione dei 110 anni della Fiom.
Landini ha sottolineato ''il rischio molto concreto che, da qui a qualche mese, il piu' grande insediamento industriale della Sicilia, quello della Fiat di Termini Imerese, chiuda senza che in realta' vi siano alternative''.
''Voglio sottolineare con chiarezza che non abbiamo alcuna intenzione di accettare che succeda questo. Abbiamo forse gia' aspettato anche troppo – ha proseguito -. Il governo ci ha anche raccontato che c'erano pronte tante soluzioni che avrebbero addirittura portato a incrementare l'occupazione, cosi' che sarebbe stato quasi assai piu' utile chiudere lo stabilmento''.
''Salvo poi scoprire – ha concluso – che alcuni di questi imprenditori sono finiti nei guai con la giustizia, mentre altri non pagano gli stipendi. Non e' accettabile che, anziche' porsi il problema di come il Mezzogiorno possa recuperare i ritardi che ha, nel frattempo si possa assistere passivamente alla perdita di pezzi importanti dell'apparato industriale e produttivo''.