Sullo scontro Fiat-sindacati interviene l’ex ad del Lingotto Cesare Romiti: ”Il sindacato lo puoi battere, non dividere”. In un’intervista al Corriere della Sera spiega: “Dividere il sindacato è un errore grave, perché il sindacato escluso ti tormenterà nelle fabbriche, a maggior ragione se è il sindacato più grande”.
L’ex dirigente del Lingotto sottolinea che la situazione affrontata nel 1980 ”era un po’ più complicata” di quella odierna. Poi continua: “Oggi per fortuna non scorre il sangue” e inoltre allora c’erano leader sindacali ”di un certo calibro”, come ”Lama, Carniti, Benvenuto, Bertinotti”.
Per Romiti è sbagliato fra azienda e sindacati ”rinunciare a parlarsi” o ”cercare accordi separati” e riferendosi all’intervento di Marchionne al meeting di Rimini spiega che ”in un momento in cui sarebbe meglio placare le divisioni, le si alimenta”. L’attuale ad di Fiat non convince ”quando tratteggia un futuro in cui non esiste la lotta di classe”: ”Guai se mancasse la contrapposizione degli interessi”.
Poi Romiti affronta la vicenda dei tre operai di Melfi, licenziati e poi reintegrati ma non ancora tornati alle file di produzione: ”Il licenziamento dei tre può anche essere legittimo, per quanto due di loro siano sindacalisti. Ma io non avrei acuito la tensione. Se il tribunale decide per il reintegro, si prepara l’appello, e intanto si rispetta la sentenza. Lo scontro va rabbonito, non eccitato”. Impossibile, infine, paragonare i sessantuno licenziamenti del 1979 a Mirafiori con la Melfi del 2010: a Torino c’era ”il terrorismo nelle fabbriche”, Melfi invece ”è sempre stata una fabbrica tranquilla”.
