“Cose che pensavamo non sarebbero mai ritornate, stanno di nuovo sgattaiolando dentro” dice Adam Buck, direttore generale all’agenzia di assunzioni Selby Jennings a Londra. Sta parlando con un giornalista del New York Times e l’argomento sono lo stato di salute del sistema di finanziario e le nuovi occasioni di lavoro che si stanno aprendo in questo settore.
Innumerevoli, dice Buck, confortato dai dati delle assunzioni dei più grandi colossi del sistema. Tutto sembrava finito, ma forse sta già ricominciando, e prima di quando ce lo si aspettasse: le banche stanno ricominciando ad infoltire i loro effettivi. I bonus, dal canto loro, avevano già ripreso a salire qualche mese fa. In effetti, fin dall’inizio della crisi sono stati molteplici i tentativi di riaggiustare i salari ai livelli pre-2007. Per esempio, quando i bonus sono stati dimezzati, si è registrato parallelamente un aumento dei salari base per i cosiddetti senior bankers. Quest’anno, almeno a Londra, i bonus hanno iniziato di nuovo a crescere. E stanno tornando, contestualmente, alcuni incentivi contrattuali, come garanzie su bonus pluriannuali o accordi su stock options.
La verità è che alcune banche si sono accorte ora di aver reagito precipitosamente e di aver sfrondato più del dovuto, quando il mercato sembrava vicino al collasso. Inoltre molti istituti di credito hanno sottostimato la loro capacità a tornare, nel medio termine, a fare profitti. Ed adesso si trovano con degli organici ridotti, quando potrebbero navigare a pieno ritmo. Il risultato è che, secondo molte agenzie londinesi, le opportunità di lavoro nel settore bancario sono triplicate quest’anno 2010. E tutto questo nonostante l’economia britannica stia uscendo faticosamente dalla crisi, con il governo che possiede partecipazioni in due della più importanti banche del paese.
«Stiamo lavorando giorno e notte per metterci in pari con l’accresciuta attività », dice Mark Cameron, capo di un’impresa specializzata nell’assunzione di operatori bancari. Nonostante la recente tassa inglese sui bonus – una super imposta del 50% sui bonus superiori alle 25000 sterline – non sono molti i bankers che hanno deciso di lasciare Londra. Inoltre, il cospicuo numero di professionisti della finanza, è destinato ad aumentare velocemente nella City. Qui, nel distretto finanziario di Londra, i posti di lavoro cresceranno quest’anno di 14.000 unità, mentre altri 22.000 posti sono previsti nei prossimi due anni. Dopo di che, il ritmo dovrebbe decelerare. Dice Buck: «Il mercato è tornato, senza dubbio, ma il prossimo anno sarà la vera prova. Più teste a lavorare ci saranno, maggiori saranno i profitti che le banche dovranno fare per pagarle». Come dire: ci preparano un altro giro nelle montagne russe.