GENOVA, 2 MAG – A Genova oggi la messa in mare della nave Oceania e' passata quasi sotto silenzio, anche perche' la cerimonia vera e propria della consegna ufficiale si terra' l'11 maggio a Barcellona. Ma allo stabilimento Fincantieri di Sestri Ponente quella di oggi e' stata una giornata a suo modo storica: e' uscita dal cantiere l'ultima nave. Nella fabbrica da cui uscirono unita' navali che hanno fatto la storia della marineria italiana, dal Rex (1931) all'Andrea Doria (1955) alla Michelangelo (1965), oggi, con la consegna di 'Oceania Riviera' alla societa' americana Oceania Cruises, si e' simbolicamente chiuso un ciclo. Di navi da Sestri, almeno per il momento, non ne usciranno piu'.
Oceania era l'ultima commessa navale da realizzare. Se ne arriveranno altre in futuro, come si spera in azienda, al momento non e' dato sapere. L'unica certezza e' che la prossima commessa, quella che ha consentito a Fincantieri di tenere aperto lo stabilimento di Sestri, riguarda la realizzazione di una chiatta galleggiante. Sara' realizzata a cominciare da fine estate e consentira' di far rientrare al lavoro personale da mesi in cassa integrazione.
Per questo motivo i sindacati hanno accolto positivamente la giornata di oggi, che pure ha visto lo stabilimento di Sestri svuotarsi della quasi totalita' della sua mano d'opera: su 870 unita' tra operai e impiegati ancora in servizio fino alla settimana scorsa, da oggi ne restano operative una sessantina, per la manutenzione ordinaria e ''per attivita' progettuali e programmatiche propedeutiche alla graduale ripresa delle attivita''', ha fatto sapere l'azienda. Resta il fatto che a Sestri anche agli occhi del sindacato quella di oggi ''e' una giornata positiva, comunque la si voglia considerare''. ''Perche' – ha commentato il delegato storico di Fincantieri di Sestri, Giulio Troccoli – con questo accordo abbiamo evitato la chiusura dello stabilimento, e grazie alla commessa di questa unita' galleggiante torneranno al lavoro persone che da un anno e mezzo erano in cassa integrazione. Sestri non muore. E, vedrete, si tornera' anche a fare navi''.
L'azienda prevede che Sestri, piu' che un cantiere navale, diventi un ''polo cantieristico polifunzionale''. E' previsto che il sito utilizzi i bacini e le banchine esistenti per le attivita' di costruzione navale, e le officine ''anche per manufatti di grosse dimensioni''. Come, appunto, chiatte galleggianti o, per essere tecnicamente corretti, ''unita' semisommergibili'' come vengono chiamate le chiatte progettate per trasportare pezzi di nave. ''Quando io sono entrato in questa fabbrica, Fincantieri dava lavoro a 20mila persone – ha ricordato Troccoli -. Solo a Sestri eravamo in 2.500. Oggi siamo poco piu' di 700. Ma lo stabilimento non chiude. Oggi e' una giornata positiva''.