Fisco: un’ora per farti piangere, 1000 giorni per darti ragione

ROMA – Ci vogliono in media 1000 giorni per risolvere un contenzioso con il Fisco, che sei volte su 10 ha ragione e sette su 10 ha fatto i conti correttamente. Stando agli ultimi rilevamenti, nei 12 mesi del 2010 l’ammontare relativo ai ricorsi è stato pari a una manovra finanziaria, ben 34 miliardi di euro. La lotta all’evasione fiscale, inasprita dall’ultimo governo, pone giustamente anche un problema di correttezza e efficienza da parte dell’Agenzia delle Entrate: quattro volte su 10, infatti, a spuntarla è il contribuente. Un numero ancora troppo alto di errori perché la farraginosa macchina amministrativa possa essere considerata all’altezza della situazione: numero troppo alto, però, anche per poter rischiare, osservano i commercialisti.

L’Agenzia delle Entrate assicura che gli sforzi per ridurre i tempi vanno nella direzione giusta, visto che almeno il 70% degli importi contestati viene suffragato dalle Commissioni tributarie regionali. Se per un accertamento fiscale basta un rapido controllo magari sul corso di Cortina d’Ampezzo l’attesa per una sentenza è lunghissima: un processo in media dura 987 giorni, anche se, ricorrendo i Cassazione, la controversia può giungere a termine addirittura dopo 4 anni. Presso le Commissioni tributarie giace un cumulo di arretrati impressionante: 743.876 ricorsi pendenti, senza contare le 120 mila liti minori, quelle cioè che riguardano importi inferiori ai 20 mila euro.

A questo proposito, all’Agenzia delle Entrate confidano molto sulla riforma appena licenziata dal governo Monti: oltre la soglia di 20 mila euro, dal primo aprile scatterà l’obbligo della mediazione per risolvere i contenziosi. L’ Agenzia delle Entrate avrà 90 giorni per risolvere la controversia che accede alla mediazione: poi, il contribuente avrà diritto a rivolgersi alla Commissione tributaria provinciale (Ctp). Attualmente alla Ctp bisogna attendere 823 giorni per arrivare a sentenza, mentre l’appello ne richiede in media 617.

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Warsamé Dini Casali