ROMA – Nello scorso mese di marzo sono state aperte 62.284 nuove partite Iva. In confronto al corrispondente mese del 2011 si registra un incremento del 7,4%, mentre, rispetto al mese precedente, l’aumento è pari al 12,4%. Lo comunica all’agenzia Ansa il Dipartimento delle Finanze del ministero dell’Economia.
La distribuzione per natura giuridica delle nuove partite Iva a marzo conferma la netta preponderanza – informa il Dipartimento delle Finanze del ministero dell’Economia – delle persone fisiche nelle aperture di partita Iva (quota del 77,7%) e, tra le altre forme giuridiche, le società di capitali raggiungono il 14,2%. Confrontando tali dati con il marzo 2011, si nota che l’incremento generale è dovuto alle persone fisiche che, con il loro aumento del 14,3%, controbilanciano il calo di aperture relativo alle forme societarie.
Riguardo alla ripartizione territoriale delle aperture, il 41,5% di esse si è registrato al Nord, il 23,2% al Centro, il 35,2% al Sud ed Isole.
La classificazione per settore produttivo evidenzia che il commercio registra il maggior numero di aperture di partite Iva: il 22,2% del totale, seguito dalle attività professionali con il 15,8%. In totale, il gruppo dei servizi raccoglie il 51,8% delle aperture totali, con un aumento, rispetto al marzo 2011, del 10,8%. All’interno di tale gruppo emerge il dato delle attività professionali (+11%) ma si segnalano anche alcuni cali, in particolare quello delle attività immobiliari (-12,6%). Anche il settore agricolo mostra un deciso aumento di aperture (+14,3%), mentre un leggerissimo calo si nota nel gruppo industriale (-0,8%), causato dal settore edilizio (-2,4%). Relativamente alle persone fisiche, la ripartizione per sesso vede i maschi aprire circa il 65% di partite Iva.
Il 51,3% delle aperture delle partite Iva a marzo è dovuto a giovani fino a 35 anni e tale classe di età mostra anche il maggior aumento rispetto al corrispondente mese del 2011: +23,4%.