ROMA – Fitch taglia di nuovo il rating italiano portandolo a BBB+ ma il ministero dell’Economia vede il bicchiere mezzo pieno, parla di “progressi riconosciuti” e annuncia che le riforme continueranno.
”In merito al rating di Fitch vanno sottolineati diversi aspetti positivi che vengono riconosciuti all’attuale situazione italiana”, soprattutto negli ultimi 2 anni. In particolare – sottolinea la nota del Tesoro ”negli ultimi 2 anni l’Italia ha fatto progressi sostanziali in direzione della stabilità fiscale. Nel 2012 il deficit del settore pubblico era pari al 3% del Pil: risultato, secondo le recenti stime della Commissione Ue, di 2,3 punti percentuali di consolidamento fiscale in termini strutturali”.
Nonostante la recessione – spiega inoltre via XX Settembre – ”le misure fiscali adottate saranno sufficienti per ottenere una ulteriore riduzione del deficit nel 2013. La fiducia nella solvibilità di lungo termine dello Stato italiano è rafforzata dal basso rischio fiscale del settore bancario, dalla situazione di bilancio vicina a quella ritenuta necessaria per stabilizzare il debito pubblico in rapporto al Pil e dalla sostenibilita’ del sistema pensionistico”.
Il Paese ”ha mostrato flessibilità finanziaria e resilienza durante la crisi, riflettendo una forte base di investitori domestici e la durata media di 4,74 anni”. Infine, ”il rating e’ ancora sostenuto dal sistema economico relativamente ricco, ad alto valore aggiunto e diversificato, con moderati livelli di indebitamento del settore privato”. E l’incertezza politica che è seguita alle elezioni politiche del 24 e 25 febbraio ”è parte integrante di un normale processo democratico”.
”Confermiamo quindi la fiducia nel fatto che l’Italia troverà la soluzione politica e proseguirà il processo di riforma in corso – afferma il Tesoro – Al tempo stesso, il governo attuale rimane ovviamente in carica per il disbrigo degli affari correnti”. Nella nota Fitch parla anche di ”calo dell’occupazione non previsto e debolezza persistente degli indicatori di fiducia, che aumentano il rischio di una recessione piu’ lunga e profonda di quanto previsto inizialmente” e – fa notare il Ministero – ”la situazione nell’ultimo trimestre è stata peggiore delle previsioni ovunque in Europa e, con specifico riferimento alla disoccupazione, è importante sottolineare che, secondo la Commissione europea e altre organizzazioni internazionali, essa è aumentata anche e soprattutto a causa del maggior numero di donne e giovani in cerca lavoro. Inoltre molte aziende preferiscono mantenere i loro lavoratori sia pure ad orario ridotto per non dover procedere, quando l’economia riprendera’, all’assunzione e alla formazione di nuovi lavoratori”.