In questo contesto, spiega lo Spiegel, è altrettanto improbabile che Atene riesca a restituire alla Bce i 3,8 miliardi in scadenza il 20 agosto. Senza dimenticare le titubanze di alcuni Paesi europei come Olanda e Finlandia, che per la loro partecipazioni agli aiuti, chiedono rigore ad Atene. Si va verso il default? Forse sì, ma secondo quanto scrive il periodo tedesco i Paesi dell’Eurozona giudicano la cosa “gestibile”. Non lo sarebbe invece per altri Paesi, ecco perché prima di far partire nuovi strumenti a difesa dell’euro con l’European stability mechanism, si vogliono imporre regole chiare ai singoli Paesi.
“Non sappiamo da dove vengano queste informazioni dello Spiegel” su cui “non facciamo commenti”. Così il portavoce del commissario Ue agli Affari economici Olli Rehn ha commentato quanto riportato dal giornale tedesco, secondo cui l’Fmi avrebbe comunicato a Bruxelles la sua intenzione di bloccare gli aiuti alla Grecia. La nuova missione della Troika incaricata di valutare la situazione di Atene non si è ancora messa in marcia e, ha ricordato Simon O’Connor, “deve partire martedì 24”.
La permanenza della Grecia nell’euro potrebbe avere i giorni contati, in ogni caso una sua uscita non spaventa più di tanto la Germania. Lo afferma in un’intervista alla televisione pubblica Ard il ministro dell’Economia e vice cancelliere, il liberale Philipp Roesler, il quale si dice “più che scettico” che Atene riesca a mettere in atto le riforme richieste. “Se la Grecia non rispetta i suoi impegni”, aggiunge il ministro, “allora non ci possono essere ulteriori pagamenti”. A quel punto il fallimento della Grecia diverrebbe inevitabile con il risultato automatico di un’uscita dall’euro.