Dominque Strauss-Kahn, presidente del Fondo Monetario Internazionale, ha recentemente suggerito che l’organizzazione da lui guidata sarà un giorno chiamata a rilasciare una valuta di riserva che fungerà da alternativa al dollaro.
La valuta di riserva che domina il mercato mondiale dalla fine della seconda guerra mondiale è il dollaro americano. In quanto valuta di riserva, il dollaro è conservato in ingenti quantitativi dalle banche nazionali di tutto il mondo e dalle grandi istituzioni finanziarie e imprenditoriali. Poiché le transazioni commerciali si svolgono di preferenza con la divisa monetaria dominante (in questo caso, il dollaro), gli Stati e i gruppi privati sono incitati ad accumularne grandi riserve. Se infatti si dovesse cambiasse la propria valuta puntualmente per ogni transazione, il tasso di spesa per ogni acquisto sarebbe considerevolmente più elevato.
Strauss-Kahn ha affermato che durante la recente crisi finanziaria globale, il dollaro ha avuto il ruolo di bene di rifugio e che il sistema monetario internazionale ha mostrato una buona tenuta.
«Nonostante ciò credo che sia intellettualmente sano di esplorare la possibilitĂ della creazione di una valuta di riserva ora» – ha detto il capo del Fmi in un discorso sul futuro mandato dell’organizzazione finanziaria basata a Washington.
Strauss-Kahn crede che questa divisa monetaria potrebbe, pur essendo distinta, essere simile ai Dsp (Diritti Speciali di Prelievo) dell’Fmi, l’unità valutaria adoperata dai paesi nelle operazioni con il Fondo Monetario. Il valore dei Dsp è ricavato da un paniere di monete internazionali.
Secondo l’ex ministro delle Finanze francese, la presenza di alternative rispetto al dollaro «limiterebbe la dipendenza del sistema monetario internazionale dalle politiche e condizioni di un singolo paese dominante».
Diversi paesi, inclusi Russia e Cina, chiedono da diverso tempo un’alternativa al dollaro come valuta di riserva.
Il declino del dollaro come moneta di scambio internazionale predominante è sicuramente uno dei cambiamenti maggiori che determinerà il futuro assetto geopolitico del mondo.