
Fondi cinesi per il rilancio di Telecom. Lo scrive Repubblica, che spiega come secondo il governo «la situazione non può rimanere questa troppo a lungo».
Il riferimento è all’alleanza con la compagnia spagnola Telefonica. L’esecutivo, con il premier Silvio Berlusconi in testa, spingerebbe infatti per un’uscita di scena del colosso ispanico delle telecomunicazioni dall’azionariato della società italiana.
E d’altronde proprio oggi il sottosegretario alle Telecomunicazioni, Paolo Romani, ha sottolineato che il fatto che Telefonica abbia una quota del 40% in Telco, controllante di Telecom Italia, «è un problema rilevante che si deve risolvere. Ci penserà l’azienda, ma il Governo è molto attento».
Talmente attento che a inizio settembre, secondo la ricostruzione di Repubblica, proprio Romani è volato in Cina in gran segreto per cercare risorse da mettere a disposizione del gruppo guidato da Franco Bernabè.
Queste risorse non servirebbero solo a rendere più efficiente la rete ma sarebbero il “grimaldello” per regolare i conti con Telefonica. Per Palazzo Chigi l’ordine perentorio è che Telecom rimanga italiana.
Intanto il presidente del colosso delle telecomunicazioni, Gabriele Galateri, ha esternato la sua preoccupazione per la mancata erogazione degli 800 milioni di euro promessi dal governo per gli investimenti sulla banda larga.
