MILANO – Fondiaria Sai ha chiuso il 2010 con una maxi perdita di 928,9 milioni di euro che segue al ‘rosso’ di 391 milioni di euro dello scorso anno. Lo si legge in una nota della società che arriva proprio a un giorno dall’accordo tra Unicredit e Premafin per salvare il gruppo dei Ligresti.
A fine 2010 il margine di solvibilità consolidato mostra un indice di copertura pari al 97%, rispetto al 120,3% a fine 2009. Le perdite di esercizio, spiega Fonsai, risentono pesantemente delle rettifiche di valore su strumenti finanziari disponibili per la vendita e rappresentati da titoli di capitale (le partecipazioni in Generali, Unicredit e Mps), con impairment per 389 milioni (erano 157 milioni a fine 2009).
Le rettifiche di valore pesano per oltre il 40% della perdita complessiva, cui contribuisce anche un perdurante andamento tecnico sfavorevole, nonche’ l’impatto delle perdite di alcune controllate dei settori immobiliare e diversificato. Il settore Danni chiude con un risultato prima delle imposte negativo per euro 961,1 milioni (-498,4 milioni a fine 2009).
Qui gli impairment su strumenti finanziari rappresentati da azioni incidono per circa 304 milioi di euro (74 nel 2009). Il settore Vita fa emergere un utile ante imposte di euro 72,2 milioni (84,9 milioni a fine 2009). La nuova produzione, valutata secondo la metrica dei premi annui equivalenti (Ape) e’ stata di 544,1 milioni (era di 464,8 milioni). Il settore immobiliare vede perdite prima delle imposte per 50,9 milioni (-95,3 milioni a fine 2009), per i costi di struttura e l’impatto degli ammortamenti, pur scontando con una plusvalenza di 14 milioni derivante dalla vendita della partecipazione in Crivelli srl.
Il settore altre attività , che comprende le societa’ attive nel settore finanziario, del risparmio gestito, agricolo ed alberghiero, chiude con una perdita prima delle imposte di euro 67,9 milioni (perdita di euro mil. 14,8 a fine 2009). La perdita è prevalentemente imputabile al gruppo Atahotels (59 milioni) e al deterioramento del risultato BancaSai (in perdita per 13 milioni, rispetto a un utile di 1 milioni nel 2009).