MILANO – Salvatore Ligresti non ci sta a finire sul banco degli imputati e risponde così alle accuse del commissario ad acta di Fonsai, Matteo Caratozzolo, di aver provocato centinaia di milioni di danni attraverso operazioni e consulenze nell’interesse esclusivo suo e della sua famiglia: “Le operazioni contestate, peraltro in modo generico, sono sempre state poste in essere nell’interesse di tutti gli stakeholders” afferma. E aggiunge che è “del tutto abnorme e privo di puntuale allegazione e riscontro, il reclamato importo di alcune centinaia di milioni di euro”.
Poi lancia un avvertimento: “La vera storia e ricostruzione dei fatti e dei soggetti che hanno inciso sulla gestione di Fondiaria Sai ancora deve essere scritta”. Il monito di Ligresti sembrerebbe avere un destinatario preciso: Mediobanca, la banca d’affari per molti anni a fianco della famiglia di Paternò salvo poi sostenere Unipol nella battaglia per sfilare ai Ligresti la proprietà della compagnia.
Lo scontro con Mediobanca aveva già portato due figli di Salvatore, Jonella e Paolo, a rivolgersi al pm Luigi Orsi, per parlare del famoso ‘papello’, il presunto accordo accordo segreto sulla buonuscita da 45 milioni accordata da Alberto Nagel e costato all’ad. di Mediobanca l’iscrizione nel registro degli indagati per ostacolo all’attività di vigilanza.
La presa di posizione di Ligresti arriva dopo che martedì Fonsai e Milano Assicurazioni hanno convocato le assemblee, il 13 e il 14 marzo, per votare sull’azione di responsabilità nei confronti di Ligresti, dei suoi tre figli e di altri dodici tra consiglieri e sindaci delle due compagnie.
Caratozzolo accusa Ligresti, di aver posto in essere una miriade di operazioni immobiliari che ”anziché oculati investimenti di una impresa di assicurazioni, costituivano occasione di business a danno del gruppo Fonsai” e a vantaggio della famiglia siciliana ”centro di interessi che le ha singolarmente e complessivamente ispirate e che delle stesse ha beneficiato”. Stanto alle cifre di Caratozzolo, inclusi i 40 e passa milioni di consulenze a Ligresti e i 4,7 milioni di sponsorizzazioni al cavallo della figlia Jonella, il conto per Fonsai ”è ingentissimo, nell’ordine di centinaia di milioni di euro”.