MILANO – Sono nero su bianco le motivazioni della Consob per l’esenzione condizionata all’Opa a cascata su Premafin, Fonsai e Milano. L’autorita’ chiarisce che per poter parlare di salvataggio del gruppo Ligresti, i soldi Unipol devono servire solo al risanamento, e che tutti i soci devono esser trattati in pari modo. Le pattuizioni laterali sulla manleva c’entrano insomma poco con tale quadro e per questo Consob chiede di rinunciarvi. Cosi’ come c’entra poco il diritto di recesso, che sarebbe un vantaggio economico per i soli Ligresti, oltre ad essere incompatibile con l’idea di concentrare gli sforzi sul salvataggio.
Nella risposta Consob si trova anche una ”prima valutazione positiva” dell’Isvap sul riassetto Unipol: ”Si ritiene – dice la Vigilanza – che consenta alle entita’ coinvolte di soddisfare i requisiti di solvibilita’ per il periodo 2012-2015”. L’operazione, ”oltre a determinare una discontinuita’ nella gestione delle imprese per effetto degli organi amministrativi, consente, sulla base delle ipotesi adottate, sinergie di costi ed una migliore compensazione del portafoglio”. Domani mattina, intanto, si riunira’ il Cda Fonsai chiesto dall’Isvap per definire gli impegni e la tempistica del riassetto.
A seguire tocchera’ alla Premafin, dove pero’ tutte le attese sono per quanto decideranno i Ligresti sulla rinuncia alla manleva e sull’impegno a non utilizzare il diritto di recesso. Il fatto che Premafin ieri abbia votato il concambio proposto da Fonsai allo 0,85% (0,98-1,66% la forchetta precedente della holding) sembra indicare la volonta’ di non ostacolare il riassetto. Dopo la melina fatta nelle ultime settimane, pero’, nulla sui Ligresti sembra scontato. Per il resto, nelle 13 pagine delle motivazioni Consob viene spiegato tra l’altro che l’esenzione all’Opa ”da salvataggio” c’e’ quando ”i fondi investiti dall’azionista che acquisisce il controllo sono volti ad incrementare il patrimonio della societa’ e non quello dei singoli soci” in uscita, e se ”si garantisce piena parita’ di trattamento tra tutti i soci”.
La rinuncia all’azione di responsabilita’ e la manleva a favore di amministratori e sindaci del gruppo negli ultimi cinque anni sono pero’ un vantaggio dei Ligresti: ”L’esenzione dall’obbligo di Opa non e’ applicabile”, in una situazione di crisi, afferma la Commissione, ”ogni qual volta vi siano benefici di natura economica concessi dal nuovo soggetto controllante ai vecchi azionisti di controllo, ulteriori rispetto a quelli derivanti dal semplice salvataggio della societa’ in crisi”. Sul recesso, poi, Consob ricorda che per legge e’ dei ”soci che non hanno concorso alle deliberazioni che vi hanno dato causa” e sarebbe ”discutibile” attribuirlo ai precedenti azionisti di controllo della Premafin: sembrerebbe una buonuscita concordata e quindi ”un vantaggio economico incompatibile”, oltre ad essere configurabile come ”acquisto pattuito nei dodici mesi precedenti”.
Resta ora da chiarire se ci sia o meno obbligo d’Opa sulla Milano. Qui l’unico dubbio e’ se ”il valore attribuito alle partecipazioni rappresenta piu’ di un terzo e costituisce la componente principale del prezzo di acquisto dei titoli della società partecipante”: Consob attende i concambi definitivi, dopo i quali si esprimera’ secondo le attese in tempi rapidi. Sulla vicenda Fonsai sembra intanto che ci sia stata una spaccatura in Consob: secondo quanto filtrato, infatti, e’ stata presa a maggioranza e non all’unanimita’ la decisione su due punti su quattro, sull’esenzione per la Milano cioe’ e sull’Opa da consolidamento.