ROMA – Francia. Alstom accetta offerta Usa di General Electric. Spiraglio per Siemens. Il consiglio di amministrazione di Alstom ha accettato, all’unanimità, l’offerta d’acquisto da 10 miliardi di euro di General Electric per la sua divisione energetica. L’indiscrezione è trapelata al termine del consiglio di amministrazione della società francese, riunitosi in serata per la terza volta da venerdì. E un annuncio ufficiale potrebbe arrivare già oggi. Il via libera di Alstom, comunque, non chiude la porta a Siemens: il cda infatti ha approvato un’indagine indipendente sull’offerta di General Electric che durerà un mese, durante il quale potrà esaminare nuove offerte.
Siemens è intenzionata a farsi avanti, ma a condizione che le venga offerto lo stesso accesso ai libri contabili garantito a General Electric, con una diligence di quattro settimane. Un’offerta tedesca sembrerebbe più gradita di quella americana, almeno al ministro dell’industria Arnaud Montebourg, che ha incontrato nelle ultime ore i rappresentanti delle principali sigle sindacali della metallurgia, preoccupati che una cessione di Alstom possa aprire la strada allo smantellamento del settore e del suo tessuto produttivo in Francia.
Per cercare di spazzare via i timori, l’amministratore delegato di General Electric, Jeffrey Immelt, si è rivolto direttamente al presidente francese Francois Hollande. In una lettera di quattro pagine, Immelt assicura che General Electric aumenterà l’occupazione in Francia e lavorerà con il governo francese, EDF e Areva per tutelare il settore nucleare francese e le sue esportazioni. I vertici di Alstom, e soprattutto il suo amministratore delegato Patrick Kron, sembrerebbero – secondo indiscrezioni – preferire l’offerta di General Electric, anche alla luce del fatto che quella di Siemens presenterebbe problemi nella sua attuazione.
Il governo francese guarda a attende una decisione. Hollande, ormai direttamente coinvolto nella vicenda, avrebbe chiesto a Bouygues, il maggiore azionista di Alstom, di lasciar trascorrere qualche settimana prima di annunciare una decisione irreversibile. Una richiesta – secondo fonti vicine a Bouygues – motivata dalla possibilità che le offerte, dal punto di vista dell’occupazione e dell’indipendenza energetica, possano essere migliorate.