CITTA' DEL MESSICO – Gli investitori stranieri tornano a comprare i titoli di stato italiani. Il vice ministro dell'Economia Vittorio Grilli e il governatore della Banca d'Italia Ignazio Visco, indicano il ritorno degli acquirenti esteri come uno dei segnali di crescita della fiducia verso il nostro paese da parte dei mercati, certificato anche dai partner del G20 e dagli organismi come l'Fmi, la Bce e l'Unione Europea.
Al termine del vertice dei ministri delle Finanze e dei banchieri centrali, nella conferenza stampa finale, il governatore spiega come dopo la 'fuga' della scorsa estate/autunno da parte delle banche e degli investitori stranieri, che era stata in parte compensata dagli acquisti dei risparmiatori italiani, si avverta ora un cambio di rotta.
''Gli stranieri compreranno i nostri titoli perche' rendono abbastanza bene e sono sicuri, hanno liquidita' e strutture per scadenza molo interessanti'' spiega Visco, che ricorda come le banche nazionali non abbiano aumentato la loro esposizione in titoli di stato, senza pero' nemmeno ridurla, dopo le misure di liquidita' della Bce di dicembre.
Ora, rileva, bisognera' vedere se useranno parte di questi fondi anche per l'acquisto di titoli di stato oltre che per mantenere il livello di crediti all'economia reale. ''Non ci sarebbe nulla di male a comprare titoli di stato'' spiega, ricordando come dei 116 miliardi ricevuti dalla Bce a dicembre, le banche italiane ne hanno usato la meta' per sostituire i finanziamenti a 3 mesi e 1 anno con quelli a 3 anni e quindi la liquidita' nuova effettivamente disponibile e' pari a 60 miliardi.
Le banche dovranno cosi' mantenere il livello di crediti all'economia reale, ma in ogni caso c'e' una tendenza al calo degli impieghi e all'aumento dei rischi di credito dovuta alla recessione come gia' sottolineato al Forex la scorsa settimana. Di certo i nostri istituti ricorreranno massicciamente alla prossima operazione della Bce di febbraio, prevede il governatore.
Anche il viceministro Grilli, fino a poco tempo fa direttore generale del Tesoro, si dice soddisfatto della tendenza in atto sul nostro debito pubblico evidenziata anche ''dal calo degli spread'' delle ultime settimane e spiega come l'Italia a differenza dall'ultimo vertice di Cannes non era piu' sul banco degli imputati.
Il nostro paese non viene nominato esplicitamente (il comunicato finale apprezza gli sforzi dell'Europa tout court) ma riceve attestati di stima sia da parte del segretario al Tesoro Usa Geithner che il direttore generale dell'Fmi Lagarde che ricordano come le misure di Italia (e Spagna) abbiano evitato un pericoloso effetto di instabilita' sull'economia mondiale.