G20, rinviati i nodi chiave delle svalutazioni competitive e degli squilibri commerciali

Si profila non un accordo ma un semplice compromesso al tavolo del G20 di Seul che sembra destinato a non registrare passi avanti sui nodi chiave della vigilia. Molte delle parentesi e dei punti in sospeso della bozza del comunicato finale sembrano essere state ‘riempite’. Ma sugli squilibri commerciali e la cosiddetta guerra dei cambi, al momento, non vi sarebbero significativi progressi rispetto alle divisioni della vigilia.

Sul fronte degli squilibri commerciali, salvo colpi di scena dell’ultima ora, l’orientamento che sembra prevalere è quello di un rinvio della questione. Con un mandato ai ministri finanziari per la definizione di linee guida indicative per ridurre gli squilibri.

Sul versante delle monete, invece, non sembra che il comunicato finale possa andare oltre a quanto già emerso dal G20 finanziario di tre settimane a Gyeongyu, sempre in Corea. Si dovrebbe cioè ribadire il no alle svalutazioni competitive ma tornando a sottolineare che i tassi di cambio restano affidati al gioco del libero mercato rispettando, però, i fondamentali dei rispettivi paesi.

Dopo la cena di apertura dei leader gli sherpa sono tornati al lavoro per un nuovo round di negoziati, ma la palla sembra destinata a passare alla presidenza francese di Nicolas Sarkozy che dopo Seul assumerà la guida del G20.

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Maria Elena Perrero