PECHINO – Le rivolte che stanno scuotendo il mondo arabo sono state innescate dalle forti diseguaglianze sociali, e arriveranno anche in Asia. Lo ha affermato il ministro dell’ economia Giulio Tremonti. ”Per fermarle non serve limitare la circolazione delle informazioni su Internet ma bisogna limitare le diseguaglianze”, ha aggiunto il ministro parlando oggi a Pechino con un gruppo di giornalisti. Tremonti giovedì ha preso parte al seminario del G20 sulla riforma del sistema monetario internazionale.
”La catena di rivolte in Africa e nei Paesi arabi è stata una delle conseguenze della crisi finanziaria e arriverà anche in Asia”, ha sostenuto il ministro. In risposta agli avvenimenti nel medio oriente, la Cina ha rafforzato nei mesi scorsi i controlli su Internet, sottoposta a pesanti interventi della censura. Le cosiddette ”passeggiate dei gelsomini”, manifestazioni pacifiche per la democrazia e contro la corruzione lanciate in febbraio attraverso Internet hanno provocato la più pesante ondata repressiva degli ultimi anni, secondo i gruppi umanitari internazionali. Decine di persone sono state arrestate a almeno 24 intellettuali e avvocati impegnati per i diritti umani sono ”scomparsi”, probabilmente detenuti dalla polizia senza che le famiglie e la magistratura stessa ne siano state informate.
Il G20 è riuscito a gestire la crisi finanziaria degli anni scorsi ma la sua struttura politica è diventata ”improvvisamente obsoleta” e deve cambiare, se vuole essere pronto ad affrontare le sfide dei prossimi anni, ha spiegato Tremonti. ”Il G7 era una struttura politica che usava la stessa lingua, l’ inglese, la stessa valuta, il dollaro, e lo stesso sistema politico, la democrazia occidentale”, ha detto il ministro. Il G20 è stato ”riscoperto” con la crisi, che è riuscito a governare. Ora, secondo Tremonti, deve affrontare i suoi cinque punti deboli. In primo luogo, la struttura ‘obsoleta’ che non rappresenta in modo adeguato l’ Africa e il Mondo Arabo; inoltre, è basato troppo sulle Nazioni, mentre ”la globalizzazione è il confronto tra masse continentali”; non è omogeneo perchè la Cina ha un’ economia ”molto efficiente” ma non di mercato, ”influenzata fortemente da considerazioni politiche e strategiche”; quarto, una rilevate parte della finanza privata, la cosidetta ”shadow finance” è ancora ”fuori da tutte le regole”.
Infine, ha aggiunto Tremonti, la vecchia crisi e’ stata contenuta con il debito pubblico, ”una medicina che non sarà più disponibile” quando scoppierà la nuova crisi, che il G20 dovrebbe essere in grado di prevedere e di governare. Tremonti ha partecipato al seminario del G20 di Nanchino sul sistema monetario. internazionale. Oggi, prima di ripartire per l’ Italia, il ministro ha tenuto una lezione alla Scuola Centrale del Partito Comunista di Pechino.

