Fra le imprese, la più colpita è Eni che da sola ha subito sanzioni per oltre un milione di euro. Delle 125 istruttorie avviate, spiega l’Autorità, ne sono state concluse 69, di cui 39 hanno portato a sanzioni complessive per 2,13 milioni di euro.
Un primo filone di indagine ha riguardato «la non corretta applicazione o la mancata indicazione in bolletta del coefficiente “M” per la misurazione del gas consumato dai clienti domestici», applicato dalle imprese secondo i valori stabilità dall’Autorità per ogni zona climatica.
In questo caso, per la non corretta applicazione sono state aperte 51 istruttorie e chiuse 45, di cui 21 con sanzioni per un totale di 574.839 euro; per la mancata indicazione in bolletta del coefficiente, sono state aperte 67 istruttorie, chiuse 20, di cui 14 per sanzioni per complessivi 335.696 euro.
Un secondo filone di indagine ha riguardato invece la non corretta applicazione del coefficiente “K”, relativo ai consumatori di maggiori dimensioni: a seguito di 33 ispezioni per la verifica della sua corretta applicazione, sono state avviate 4 istruttorie.
Due si sono concluse nel marzo scorso, con sanzioni per oltre 98.000 euro a carico di Metamer e E.On Energy Trading; altre due si sono chiuse ad ottobre con una sanzione per Toscana Energia Clienti da 95.000 euro ed una da 1,023 milioni di euro per Eni.
Le istruttorie avviate dall’Autorità guidata da Alessandro Ortis hanno preso il via a seguito dell’indagine avviata il 26 maggio del 2007 dalla Procura di Milano, per verificare la correttezza degli strumenti di misurazione del trasporto e della distribuzione del gas utilizzati dalle imprese operanti in Italia.