General Motors libera. Usa perde 10,5mld di $, Obama: “Industria auto è tornata”

General Motors libera. Usa perde 10,5mld di $, Obama: “Industria auto è tornata”

NEW YORK – Gli Stati Uniti escono da General Motors: il segretario al Tesoro, Jack Lew, annuncia la vendita delle azioni restanti nella casa automobilistica americana, che può cosìdire addio al soprannome di ‘Government Motor’, che si era guadagnata con il salvataggio pubblico. ”Un importante capitolo della storia americana è ora chiuso”, afferma Lew.

Per Barack Obama “la scommessa ha ripagato. L’industria dell’auto è tornata”. Così il presidente degli Stati uniti ha commentato l’uscita del Tesoro da General Motors.

Il Tesoro americano ha recuperato 39 miliardi di dollari dall’investimento iniziale, perdendo 10,5 miliardi di dollari. Ma per l’amministrazione Obama si tratta di un successo: il presidente americano ha voluto fortemente il salvataggio dell’industria automobilistica, attirandosi una pioggia di critiche e costringendo General motors e Chrysler a una bancarotta assistita.

Le due case automobilistiche sono ora tornate a macinare utili, mentre a pagare le conseguenze della crisi è Detroit, la capitale dell’auto mondiale per la quale e’ stato dato il via libera dalla giustizia alla bancarotta, la maggiore della storia americana per una municipalità.

Nonostante le perdite, il salvataggio – mette in evidenza Lew – ha consentito di salvare un milione di posti di lavoro e fermare il collasso dell’industria automobilistica americana. Il Governo aveva ottenuto 912 milioni di azioni di Gm, o il 60,8% della casa automobilistica, in cambio di 49,5 miliardi di dollari.

L’uscita da Gm, insieme al miglioramento del mercato del lavoro e all’accelerazione del pil nel terzo trimestre, sembrano indicare come gli Stati Uniti si stiano lasciando alle spalle la crisi. E un nuovo segnale in questo senso potrebbe arrivare dalla prossima riunione della Fed, in programma il 17-18 dicembre, in cui probabilmente si discuterà della riduzione del piano di acquisto di asset alla luce delle recenti indicazioni positive, che rafforzano – come ammesso dal presidente della Fed di St Louis, James Bullard, sostenitore dei maxi aiuti della Fed – il caso per un freno al programma da 85 miliardi di dollari al mese.

Una discussione, quella all’interno della Fed, che secondo gli economisti non si tradurrà in un annuncio immediato di una stretta, ipotesi comunque non da escludere: la maggioranza degli analisti ritiene che una freno sara’ annunciato nel primo trimestre, con la Fed che preferirebbe aspettare ulteriori indicazioni.

Il presidente Obama spiega che tutte e tre le case automobilistiche americane sono ora ”abbastanza forti da poter comminare con le loro gambe. Sono redditizie per la prima volta in quasi dieci anni”: “Quando ho assunto l’incarico l’industria automobilistica americana era sull’orlo del collasso. Due delle tre case automobilistiche, Gm e Chrysler, erano sull’orlo del fallimento. Nel mezzo della peggiore recessione dalla Grande Recessione, un altro milione di posti di lavoro era in pericolo”.

Obama sottolinea di aver ”rifiutato che questo potesse accadere. Ho rifiutato di girare le spalle ai lavoratori americani e a un’industria icona. Ma in cambio del salvataggio con i soldi dei contribuenti abbiamo chiesto a Gm e Chrysler responsabilità e risultati”: “Nel 2011 abbiamo messo fine a un importante capitolo con Chrysler che ha ripagato ogni centesimo e di più dei soldi che doveva ai contribuenti dagli investimenti fatti dalla mia amministrazione”.

”Oggi voltiamo pagina con la vendita delle restanti azioni in Gm” afferma Obama, sottolineando che ”quando i tempi per l’industria erano bui abbiamo scommesso sulla resistenza, sul duro lavoro degli uomini e delle donne che rendono questo paese forte. E oggi la scommessa ha ripagato. L’industria dell’auto americana è tornata. Per i lavoratori del settore e le comunità che dipendono da questo, la strada e’ stata lunga e difficile, ma si e’ trattato di una strada che abbiamo percorso insieme”.

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