General Motors, la più grande casa automobilistica al mondo, ha dichiarato alla Sec di «avere dei dubbi sulla propria continuità aziendale». Il colosso Usa dell’auto mette dunque una seria ipoteca sul suo futuro e parla di «dubbi sostanziali» sul «going concern» dell’azienda, cioè sulla capacità del gruppo di garantire la sua «continuità».
Gm, in una nota alla Sec, la Consob Usa, mette nero su bianco la possibilità di avviare la procedura di bancarotta, ricorrendo al “Capitolo 11”, la legge Usa che garantisce la protezione dai creditori, nel caso in cui non sia possibile riorganizzare le sue attività e finanziare i debiti.
«Se non riusciremo ad applicare con successo il nostro piano di rilancio, potremmo non essere in grado di garantire la continuità aziendale e potremmo essere costretti a chiedere la protezione dai creditori in base al codice fallimentare americano». Il piano prevede che le vendite continuino a calare nel 2009, ma che tornino a crescere nel 2010.
L’eventuale fallimento di Gm, tra l’altro ventilato da oltre due anni, e dunque ben prima dell’emergere dell’attuale crisi economica e finanziaria, potrebbe generare uno scenario realmente apocalittico con ripercussioni gravissime per decine di fornitori di primo e secondo livello e effetti sull’occupazione statunitense e mondiale mai visti prima.
Gm è infatti presente in ogni angolo del globo con decine di marchi che vanno da Chevrolet a Vauxhall, da Caddilac a Opel ed è proprio questi ultima controllata europea a destare forti preoccupazioni anche in sede Ue.
In caso di fallimento della Opel, la controllata tedesca della General Motors in gravi difficoltà finanziarie, sarebbero a rischio circa 400mila posti di lavoro in Europa. Lo stima Armin Schild, uno dei capi distrettuali del sindacato dei metalmeccanici Ig-Metall, che al quotidiano “Berliner Zeitung” ha indicato che una possibile insolvenza di Opel avrebbe conseguenze più costose degli aiuti di cui la casa di Ruesselheim ha attualmente bisogno.
Anche se la Opel verrà salvata, osserva comunque l’edizione tedesca del “Financial Times”, migliaia di dipendenti perderanno il posto di lavoro
Nel quadro delle iniziative per salvare GM, il suo amministratore delegato, Richard Wagoner, quest’anno percepirà uno stipendio di 1 dollaro l’anno. L’anno scorso il suo compenso era stato tagliato da 14,1 milioni a 5,4 milioni di dollari.
LG