Generali, Bernheim: “Bene l’alleanza con Ppf. Non capisco Bolloré”

MILANO – L’accordo con Ppf nell’Est Europa con Petr Kellner è stata ”una vittoria importante”, la strategia di Vincent Bolloré in Italia ”non la capisco”, “sono d’accordo con Diego Della Valle” quando dice che bisogna concentrarsi sul core business: tutte affermazioni dell’ex presidente di Generali, Antoine Bernheim, fatte in un’intervista a Repubblica.

”Unendo le nostre attività con quelle di Ppf abbiamo riconquistato una posizione di leadership in quelli che erano diventati mercati a forte crescita: suggellando questa partnership – spiega il presidente onorario di Generali, che si definisce però ‘di fatto fuori dalla compagnia’ – abbiamo battuto Axa e Allianz, che erano molto ansiose di assicurarsi una partnership con Ppf: si è trattato di una vittoria importante per Generali e per la sua reputazione a livello internazionale”.

Secondo Bernheim, che interviene alla vigilia dell’importante Consiglio di amministrazione del gruppo assicurativo, ”i termini della transazione sono stati equi per entrambe le parti: era per noi fondamentale assicurarci la maggioranza della joint venture e Ppf era disposta ad accordarcela. Le condizioni della partnership erano congrue e, come la performance ha dimostrato, l’intesa è stata positiva e produttiva per tutti”.

Perché allora Bolloré ha contestato così duramente l’operazione? ”Non ne ho idea: come si sa – risponde l’ex presidente – ha giocato un ruolo importante nella mia uscita da Generali, da quel momento non capisco quale sia la sua strategia in Italia. Tutto quello che so è che il signor Bolloré voleva che il signor Geronzi diventasse presidente di Generali, e questo è quello che è successo”.

Su altri temi, il finanziere francese afferma che ”Groupama e Fonsai sono concorrenti di Generali e dovrebbero essere trattati di conseguenza: con rispetto, ma come concorrenti”, mentre su Diego Della Valle che ha chiesto a Generali di uscire da Rcs, Bernheim commenta: ”Sono d’accordo con il signor Della Valle quando dice che Generali ha bisogno di dedicare tutte le sue energie al suo core business”.

Infine una stoccata a Mediobanca sull’opportunità per Generali di procedere a un aumento di capitale anche per poter finanziare acquisizioni. ”Ero del parere, e penso che gli eventi abbiano dimostrato che avevo ragione, che Generali avrebbe dovuto sfruttare l’opportunità di raccogliere capitali freschi mentre il costo del denaro era eccezionalmente basso, in modo da essere preparata al nuovo contesto regolamentare ed essere in grado di crescere. Ma Mediobanca non voleva essere diluita. E’ un peccato per Generali”, conclude Bernheim.

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