Generali verso il cda, l’obiettivo è ricucire. Ma Bolloré non conferma le scuse

MILANO – Vincent Bolloré non conferma, ma nemmeno nega, un gesto distensivo con la richiesta di scuse al consiglio di amministrazione delle Generali di mercoledì prossimo, 6 aprile, mentre prosegue la girandola di incontri, telefonate e conference per tentare di riportare nell’ambito della normalità i rapporti al vertice della compagnia. Esclusa l’ipotesi di una mozione di sfiducia verso il vicepresidente francese, l’impegno dei protagonisti è di ritrovare un equilibrio ed evitare nuovi strappi.

In vista dell’assemblea del 30 aprile a Trieste, intanto, dopo il socio di riferimento Mediobanca, anche Assogestioni ha presentato i nomi per il rinnovo dei sindaci in scadenza e si va verso una riconferma dell’attuale collegio. Ai piani alti della galassia è intervenuto poi Salvatore Ligresti, il cui gruppo è azionista di Piazzetta Cuccia e, con una quota residuale, anche delle Generali, per escludere un’uscita dal patto della banca milanese. ”Manco per niente, non esiste” ha affermato l’ingegnere oggi in visita a un mega cantiere milanese.

Da Parigi Bolloré, dal canto suo, non ha voluto commentare l’ipotesi de La Stampa, secondo cui potrebbe fare ‘mea culpa’ per l’astensione sui conti 2010. Lo hanno indicato fonti del gruppo transalpino sottolineando peraltro che non è abitudine dell’azienda commentare affermazioni di fonti confidenziali.

Proprio le dure accuse del vicepresidente francese all’alleanza del Leone con Ppf nell’Est Europa e la sua astensione sul bilancio avevano dato fuoco alle polveri e fatto da detonatore alle tensioni che da mesi vedono su fronti opposti Cesare Geronzi, arrivato meno di un anno fa al vertice della compagnia, e l’amministratore delegato, e capoazienda, Giovanni Perissinotto.

La levata di scudi di gran parte del consiglio contro l’affondo di Bolloré, giudicato quanto meno incongruo col ruolo di vicepresidente, e il successivo pressing di otto amministratori per una riunione di chiarimento in tempi stretti, hanno convinto Geronzi a convocare per mercoledì il Cda. Si profila una riunione dura il cui esito si deciderà nel corso di un lungo confronto.

Ma oggi anche i consiglieri più battaglieri come Lorenzo Pellicioli, numero uno di De Agostini, schierati al fianco del patron della Tod’s Diego della Valle a sostegno dei manager, sono impegnati a trovare un terreno su cui costruire un nuovo equilibrio, che dovrà comune passare per una verifica in tema di comunicazione.

In attesa del 6 aprile intanto la parola d’ordine, anche per l’invito della Consob, è di abbassare i toni ed evitare esternazioni. Infine i fondi italiani risultano aver ricandidato l’attuale presidente del collegio sindacale, Eugenio Colucci, indicato già la volta scorsa da Assogestioni e votato all’assemblea del 2008 anche dal socio Bankitalia. Il termine per presentare le liste scade domani. Due giorni fa Mediobanca, azionista di riferimento del Leone, ha deciso di proporre la conferma degli altri sindaci uscenti, Gaetano Terrin e Giuseppe Alessio Verni.

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Maria Elena Perrero