MILANO – Una riunione lunga e impegnativa dalla quale dovranno uscire indicazioni chiare. A una settimana dal consiglio di amministrazione delle Generali, convocato il 6 aprile a Roma, si raccolgono tra i protagonisti voci concordi solo sul fatto che l’appuntamento dovrà segnare una svolta nel conflitto che ormai da settimane impegna i vertici della compagnia. A oggi è difficile prevedere se si troverà una ricomposizione o si andrà a uno strappo prima dell’assemblea del 30 aprile.
I contatti sono quotidiani, ma difficilmente prima dell’inizio della prossima settimana si potrà capire se si arriverà all’appuntamento con una base su cui tentare una mediazione. L’esito comunque si deciderà tutto nel confronto, che si preannuncia duro, nel corso della riunione.
Non solo il presidente Cesare Geronzi ma anche una parte dei soci auspica un atteggiamento costruttivo da parte di tutti. L’idea di fondo condivisa da più parti è di far tornare a funzionare la governance che già attribuisce all’a.d Giovanni Perissinotto i poteri di capoazienda. Ma questo presuppone che il presidente si allinei alle posizioni del manager. Nodale viene definita la verifica in materia di comunicazione, uno dei cinque punti all’ordine del giorno: a un mercato rimasto disorientato dallo scontro anche mediatico che ha coinvolto il vertice del Leone, soprattutto dopo le uscite del vicepresidente Vincent Bollorè con le critiche all’alleanza nell’Est Europa su Ppf, si deve tornare a dare una comunicazione univoca.
In attesa di conoscere le “comunicazioni del presidente”, primo dei punti all’odg del prossimo board, saranno trattati in modo approfondito anche tutti altri temi in agenda: la lettera dell’Isvap, i rapporti con la Consob e una verifica sulle notizie uscite prima e dopo il Cda del 16 marzo. Fino all’appuntamento di mercoledì prossimo intanto la Consob ha raccomandato ai protagonisti di limitare le esternazioni.