Generali. Della Valle “rimprovera” Bolloré, Botin lascia il Cda

MILANO –   A due giorni dalla resa dei conti al Cda straordinario del 6 aprile in casa Generali diplomazie sono ancora al lavoro, ma le tensioni delle ultime settimane non consentono ancora di escludere gli scenari più bellicosi. Sulla vicenda è tornato Diego Della Valle sostenendo in un’intervista a Les Echos, che Vicent Bolloré ”dovrebbe comportarsi da vero industriale, come fa nel suo gruppo in Francia”, invece di seguire ”i metodi del passato di Cesare Geronzi”.

Dal Cda del Leone si è intanto dimessa a sorpresa Ana Patricia Botin, figlia di don Emilio e delfino designato alla guida del gruppo Santander. Sulla posizione di Bolloré si va tra l’altro puntando l’attenzione in queste ore. Difficilmente in Cda, e soprattutto da parte degli otto consiglieri ‘attivisti’ che ne hanno di fatto forzato la convocazione, si soprassiederà sulle modalità con cui Bolloré ha sollevato pubblicamente il tema degli impegni nell’Europa dell’Est con Ppf, dopo la clamorosa astensione sul bilancio 2010 al Cda del 16 marzo.

I mediatori al lavoro vorrebbero evitare certi strappi ipotizzati da qualcuno, che spaziano da ipotesi clamorose di sfiducia, alla sospensione, fino alla revoca dalla carica di vice presidente. Se la linea piu’ ‘soft’ prevarra’, Bolloré stesso dovrebbe contribuire ad abbassare i toni giustificando le proprie mosse recenti con la scarsa conoscenza della situazione.

Al consiglio dovrebbe finire dunque soprattutto una riflessione sulle deleghe nella comunicazione, anche se non è poi detto che si arrivi nel concreto ad una risistemazione delle stesse. Di certo proseguono frenetici i contatti anche in queste ore e un primo giro d’orizzonti è atteso già domani a Roma, quando nella capitale convergeranno alcuni consiglieri per il board di mercoledì. In programma ci sono infatti già alcuni incontri, anche se non si dovrebbe trattare di veri e propri comitati della compagnia.

Dopo il Cda di mercoledì, invece, si dovrebbe riunire il comitato esecutivo già in agenda da tempo. Sul tavolo, ma non è detto che se ne parli già mercoledì, potrebbe arrivare anche il tema dell’aumento di capitale di Intesa SanPaolo. La quota di Generali è considerata una partecipazione finanziaria e un eventuale impegno nella ricapitalizzazione dovrebbe dipendere da valutazioni tecniche finanziarie e dalla convenienza dell’operazione.

Quanto alle dimissioni della Botin, sono state motivate dai nuovi incarichi nell’ambito del gruppo Santander, che si sono aggiunti a difficoltà ”già preesistenti ad assolvere appieno ai doveri interenti alla carica di amministratore”, è stato spiegato. La Botin, indipendente e membro del comitato sulla corporate governance, ha partecipato a due soli consigli dalla rielezione nell’aprile scorso e dal dicembre 2010 è diventata Ceo anche del Santander nel Regno Unito. Generali ha ridotto negli ultimi mesi il proprio impegno nella banca spagnola, scendendo a febbraio sotto lo 0,6%, dopo una quota che da ormai un anno si era stabilizzata sull’1%. In più recenti voci sulla stampa spagnola hanno ipotizzato un’accelerazione imminente della successione al vertice del colosso bancario spagnolo (”Non abbiamo nulla da aggiungere al comunicato Generali”, ha fatto sapere un portavoce del Santander).

La tempistica delle dimissioni della Botin è però di difficile interpretazione, visto che aveva fatto il suo ingresso nel Cda del Leone nel 2004 in quota ai soci del gruppo C di Mediobanca, proprio quello guidato da Vincent Bolloré. Quanto a una sua possibile sostituzione in consiglio, allo stato sembrerebbe nell’ordine delle cose, visto che con la sua uscita il consiglio scende a 17 componenti e all’ordine del giorno dell’assemblea di fine aprile si prevede la rideterminazione da 19 a 18 del numero di consiglieri, dopo le recenti dimissioni di Leonardo Del Vecchio.

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