MILANO – Il patron di Luxottica Leonardo Del Vecchio nega che sia stato il presidente di Generali Cesare Geronzi la causa delle sue dimissioni dal Cda del Leone. ”No, no, no, non c’entra niente Geronzi, anche perchè non è che conti molto ormai. E’ senza potere, non ha nessun potere”.
Del Vecchio è stato quindi interpellato nuovamente sulle ragioni delle sue dimissioni dal Cda di Generali e ha risposto ricordando il contenuto già noto della lettera al consiglio: ”Non ero in grado di incidere nelle decisioni strategiche aziendali – ha ribadito – e quindi non ritenendomi in grado di incidere, la cosa più naturale che si possa fare, anche se non è di moda, è dare le dimissioni. Non mi ritengo capace di incidere – ha ripetuto – si vede che ritengo le mie capacità inferiori” alla situazione. Una “folgorazione” un po’ tardiva,, fa notare Vittorio Malagutti sul Fatto Quotidiano, considerato che Del Vecchio sedeva nel cda di Generali dal 2007.
”Il management delle Generali è ormai diventato il capoazienda. Sono loro l’azienda ormai, non è che possano scaricare la colpa sugli altri. Hanno il potere e la possibilità di fare quello che decidono di fare. Geronzi sarà antipatico a tanti, può darsi, ma in questo caso non c’entra”, aggiunge, riferendosi sempre al giudizio sui manager.
Torna così sulle pagine dei giornali quello che ormai sembra diventato il “caso Geronzi”. Perché se Del Vecchio se ne tira fuori, nel week-end c’è stato un nuovo affondo di Diego Della Valle, ad un mese, ormai, da quell'”arzillo vecchietto” con cui definì il numero uno di Generali.
Il patron di Tod’s ha definito ”inopportuno” Geronzi, che continua ad avere una visione ”personalistica” della conduzione aziendale. Dopo una settimana di polemiche (martedì con l’intervista al Financial Times) e tentativi di conciliazione (sabato al Forex), il week end segna un punto di svolta in negativo nei rapporti tra il presidente Geronzi e il consigliere Della Valle, acuendo gli attriti all’interno del cda del Leone alato.
A Della Valle non sono piaciute le dichiarazioni rilasciate a Verona dal banchiere romano (”tra i soci c’è grandissima armonia, non serve chiarimento”, ”le critiche degli analisti? sono giovani”, ”sono molto soddisfatto del cda di mercoledì’), tanto da diffondere un comunicato al ‘veleno’ nei confronti di Geronzi, definito – in sintesi – come un uomo che ha fatto il suo tempo.
”Leggo sulla stampa – esordisce Della Valle – dichiarazioni rilasciate da Cesare Geronzi fatte in modo inopportuno e senza nessun senso logico che rimettono sotto i riflettori mediatici ancora una volta le Generali e tirano in ballo anche me. Pertanto sono costretto a rispondere”.
Partendo dalle critiche agli analisti: ”E’ molto preoccupante – scrive Della Valle – sentire parlare del serio e professionale mondo degli analisti con sarcasmo, definendoli ”giovani che hanno il diritto di pensare ciò che pensano”.
“Ricordo a Geronzi, e come me sono sicuro vorrebbero farlo anche altri consiglieri, che le Generali hanno oltre 300.000 azionisti che sono invece sensibili e rispettosi dell’opinione degli analisti quando devono decidere cosa fare dei propri investimenti, compreso quello in Generali”.
E ancora: ”Nonostante Geronzi continui a dare alla questione una visione personalistica, per quanto mi riguarda i rapporti tra me e lui non sono la ‘questione centrale’, anzi non lo è affatto; è centrale invece il rispetto che si deve avere della governance di Generali, del suo Cda e dei suoi amministratori, nell’ambito delle deleghe che ognuno di loro ha, cosa che invece anche oggi Geronzi ha disatteso clamorosamente, prendendo posizione su argomenti che non gli competono e ancora una volta creando confusione sull’informazione”.
Venendo all’attualità e alla ‘presunta armonia’ all’interno del cda, Della Valle fuga ogni dubbio: ”Non è affatto vero – scandisce – come non è vero il suo voler far pensare che lui ricopre un ruolo centrale nella governance di Generali; del resto – prosegue l’imprenditore marchigiano – se l’avessimo voluto con questo ruolo non avremmo deciso a suo tempo all’unanimità di non dargli deleghe operative”.
”Geronzi deve prendere atto che il mondo e le condizioni sono veramente cambiati e che oggi non c’è più spazio per chi bada di più al suo mondo e alle relazioni personali che ne derivano invece che ai veri interessi dell’azienda che si rappresenta, della sua conduzione e degli ottimi risultati che servono ad accrescerne il valore. Il compito di questo Consiglio di Amministrazione – conclude Della Valle – è quello di far rispettare questi principi nel modo migliore, e come gli è stato dimostrato nell’ultimo Cda, è quello che moltissimi di noi membri del Consiglio faranno con determinazione”.