Rcs, Intesa, Pirelli e Telco: le partecipazioni di Generali

Cesare Geronzi (Foto LaPresse)

MILANO – Le partecipazioni di maggior rilievo delle Generali sono quelle regolate da patti di sindacato. Si tratta di Rcs (3,7%), Mediobanca (2%), Pirelli (4,41%), Gemina (3,6%) e Telecom, dove il Leone è presente tramite il 30% di Telco.

Particolarmente importante, poi, seppur non vincolato ad alcun patto, il 4,97% che il Leone detiene in Intesa Sanpaolo. E tra le moltissime altre quote possedute dalle Generali, sono state ricordate di recente dalle cronache finanziarie anche le partecipazioni della compagnia nella società ferroviaria Ntv (15%) e nel progetto di riqualificazione del quartiere fieristico milanese Citylife (41,26%, Fonsai ha intanto deciso di esercitare la propria opzione a vendere al Leone un altro 27,2%).

Nel Leone il tema delle partecipazioni era stato oggetto del primo grande scontro messo platealmente ‘in piazza’ e avviato da Diego Della Valle con la richiesta di valutare una cessione della quota in Rcs.

Il consiglio del 23 febbraio, un momento di apparente ricomposizione dopo la vertenza ‘mediatica’ salita di tensione sull’intervista del presidente Cesare Geronzi al Financial Times (15 febbraio), aveva quindi deciso che nessuna partecipazione è strategica assegnando ogni potere sulle quote al capo azienda Giovanni Perissinotto anche le quote regolate da patti di sindacato.

Le quote crocevia di potere delle Generali sono custodite dalla compagnia per lo più tra gli attivi a copertura delle riserve tecniche del gruppo, gli investimenti cioè di Generali a fronte degli impegni verso gli assicurati e quindi legati all’impiego dei premi (il 90% del totale). Anche la quota in Intesa ricade tra queste.

Per le quote a copertura delle riserve con un valore inferiore ai 250 milioni Perissinotto ha mano libera, oltre tale soglia deve solo passare per il comitato investimenti: e questo passaggio, tra le partecipazioni ‘sensibili’, sembra riguardare le sole Telco e Intesa.

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Maria Elena Perrero