MILANO – Dieci consiglieri hanno chiesto la sfiducia del presidente di Generali Cesare Geronzi. E’ uno degli esiti del Cda, riunitosi oggi, che si annunciava già alla vigilia come ricco di colpi di scena. Le premesse c’erano tutte: la riunione è stato richiesta da otto consiglieri tra cui i tre indipendenti nominati da Assogestioni, Cesare Calari, Carlo Carraro e Paola Sapienza, e Diego Della Valle. All’ordine del giorno i poteri assegnati al presidente Geronzi e all’a.d. Perissinotto, ma anche l’operazione Ppf che, secondo il vicepresidente Vincent Bollorè, avrebbe richiesto un’esposizione del gruppo da 3 miliardi con il gruppo del ceco Petr Kellner. Una dichiarazione che ha suscitato polemiche, culminate con la decisione di Bollorè di non votare il bilancio 2010.
Queste le premesse. Proprio Bollorè, arrivando alla riunione del Cda, sollecitato sulla situazione interna al board del Leone si è limitato a dire: “non posso parlare, ho fatto solo il mio lavoro di amministratore”. Fino a ieri le diplomazie erano al lavoro per evitare strappi. Operazione non riuscita, alla luce della mozione contro Geronzi, ma che nelle ultime ore era già data per persa. L’ultimo segnale negativo le dimissioni dal consiglio di Ana Patricia Botin, alleato prezioso di Geronzi.