La crisi arriva nei portafogli anche nel 2010. Secondo i risultati di uno studio sul potere d’acquisto tedesco, le entrate per abitante diminuiscono nel 2010 di circa 42 euro, per un totale di 7,5 miliardi in totale. Ma la crisi in Germania non è dappertutto uguale.
«I rapporti del potere d’acquisto» stanno mutando, sostiene Ulrich Blum presidente dell’Istituto per la ricerca economica. E’ uno dei più riconosciuti esperti dell’economia dell’ex Ddr. Blum può, con metodi economici, indicare una tendenza al rialzo nei cosiddetti «nuovi Lander». In poche parole, l’Ovest si indebolisce, l’Est recupera.
L’Istituto ha pubblicato i risultati del suo studio annuale. Questo mostra quanto denaro i tedeschi avranno realisticamente a disposizione per vivere l’anno prossimo. Nel lavoro saltano subito agli occhi una costatazione ed una sorpresa.
La costatazione è che la crisi arriva nei portafogli delle famiglie anche nel 2010. Si calcola la perdita a circa 7,5 miliardi di euro in meno di potere acquisto rispetto all’anno precedente. Ma lo studio non tiene in conto i valori dell’inflazione reale e quindi le ricadute economiche saranno senz’altro peggiori.
La sorpresa è che, mentre all’Ovest il potere d’acquisto diminuisce, l’Est vive bene la crisi. «In contrasto con la tendenza della crisi, l’Est ha sviluppato uno sviluppo del potere d’acquisto», ha detto Simone Baecker-Neuchl, una delle autrici dello studio. Dei 25 landkreis (una divisione amministrativa) che hanno avuto i migliori risultati in questo senso, 23 appartengono alla Germania dell’Est. I veri perdenti della crisi sono per il momento i territori più ricchi, come il Baden-Württemberg e la Baviera.