Giappone acquista i bond europei del Fondo salva-stati

TOKYO – Il Giappone è pronto a continuare ad aiutare l’Europa ad affrontare la crisi del debito sovrano di Eurolandia con l’acquisto di nuovi titoli del Fondo Salva-Stati (Efsf). Lo ha assicurato il premier Yoshihiko Noda, a marine del vertice Apec di Honolulu, come riportato dai media nipponici. ”Se l’Europa decide di affrontare la crisi unita e in modo concertato, siamo pronti ad ampliare la nostra cooperazione”, ha detto Noda parlando con i giornalisti.

”L’intero mondo vuole vedere la stabilità dell’economia europea e del sistema finanziario”, ha aggiunto Noda, per il quale altri leader dell’Apec sono concordi nel ritenere che l’Europa dovrebbe prima di tutto cercare di mettere ordine in casa propria con l’adozione di misure efficaci per riconquistare la fiducia dei mercati. Il premier, tuttavia, ha rifiutato di fornire percentuali d’ acquisto sulle emissioni della Efsf: Tokyo ha comprato il 7 novembre il 10% della tranche di bond da 3 miliardi di euro, meno del 20% delle precedenti emissioni che hanno portato alla quota totale di titoli in portafoglio di quasi 3 miliardi di euro.

Il Giappone, tuttavia, ha problemi di debito pubblico doppio rispetto al Pil, la quota piu’ alta tra le economie sviluppate. Sabato scorso, durante la sua visita nel Sol Levante, il direttore generale dell’Fmi, Christine Lagarde, ha sollecitato il varo di un solido piano per la ridurre del debito, oltre a sondare la possibilita’ di dotare l’istituzione di Washington di maggiori risorse. ”Sono sicura che i principali azionisti, in particolare il Giappone, non si tireranno indietro qualora ricorreranno le circostanze per aumentare le risorse dell’Fmi”.

Con un’economia ormai globalizzata, la crisi del debito sovrano di Eurolandia puo’ contagiare i paesi creditori, con un effetto domino che puo’ arrivare in Asia. Timori che hanno poi dominato l’incontro tra il ministro delle Finanze nipponico Jun Azumi e la stessa Lagarde, che ha espresso ”comprensione” per gli interventi diretti sui mercati del governo di Tokyo negli sforzi per frenare lo yen, vicino ai massimi storici sul dollaro. Oscillazioni che minacciano la ripresa dell’economia, gia’ alle prese con gli effetti del devastante sisma/tsunami dell’11 marzo.

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