Sessantuno miliardi: la raccolta complessiva del comparto giochi chiude il 2010, secondo le prime stime realizzata dall’agenzia specializzata Agipronews, con l’ennesimo record.
Un bilancio lusinghiero per i giochi ai tempi della crisi e un punto di partenza per un boom che si annuncia senza precedenti per il 2011 con un +30% e raccolta stimata dai maggiori analisti di mercato tra i 78 agli 80 miliardi.

Migliorato dunque di oltre 6 miliardi il dato del 2009, che si era concluso con incassi pari a 54,4 miliardi. In termini percentuali l’incremento è di circa il 12%. Com’è ormai tendenza consolidata negli ultimi anni, la voce di gran lunga più rilevante è quella delle New Slot, che con l’apporto delle nuove Videolotteries (quasi un miliardo di euro) raggiungono 31,2 miliardi, pari al 51,3% delle entrate totali.
In totale, ogni italiano maggiorenne ha speso per i giochi circa 1200 euro (100 in più del 2009). Da questa cifra va tolta però la percentuale media delle vincite, che si aggira sul 70%. Dati alla mano è fin d’ora possibile prevedere un nuovo boom per il 2011, con una raccolta fra i 78 e gli 80 miliardi (crescita intorno al 30% sul 2010), trainata dalle due grandi novità del comparto: le videolotteries (slot potenziate in grado di erogare jackpot fino a 500 mila euro, entrate nel mercato nello scorso ottobre), e il poker online in modalità cash game (vale a dire non in forma di torneo) e i giochi da casinò online.
Le Vlt, secondo una proiezione Mag Consulenti Associati, garantiranno nel 2011 circa 19 miliardi; il dato del poker cash game è valutabile attorno ai 6 miliardi, a cui potrebbero aggiungersi circa 2 miliardi dai giochi di sala virtuali: per queste ultime due modalità di gioco tutto dipenderà dall’effettiva partenza, al momento prevista nella primavera inoltrata. Sulle entrate del prossimo anno incideranno anche le cosiddette “lotterie da resto”, previste dal decreto Abruzzo e che dovrebbero essere introdotte nel corso dell’anno.
La crescita nella raccolta si riflette, anche se in termini più modesti, sul dato erariale: il comparto giochi versa allo Stato 9 miliardi, in crescita rispetto al 2009 (8,8 miliardi), ai quali si sommano gli oltre 700 milioni provenienti dalle varie una tantum (gratta e vinci e seconda rata concessioni Videolotteriers), per un totale che arriva a 9,7 miliardi e una crescita del 10,2%. La differenza di incremento fra raccolta e prelievo erariale è dovuta al fatto che i settori a più alta crescita hanno una percentuale destinata allo Stato non molto elevata (caso emblematico, il poker on line, che versa all’erario soltanto il 3%), mentre calano alcuni settori, come Lotto e Superenalotto, dall’elevata quota erariale.
In termini assoluti, il contribuente maggiore è il settore New Slot, con 3,6 miliardi, seguito da Gratta e Vinci (1,6 miliardi), Superenalotto (1,5) e Lotto (1,4). Alle entrate erariali ordinarie, vanno aggiunte due straordinarie: i 300 milioni versati da Lotterie Nazionali, concessionario unico per i Gratta e Vinci, come seconda tranche degli 800 milioni previsti dal bando di gara del 2009; i 425 milioni pagati dai dieci concessionari new slot come seconda rata per le autorizzazioni delle nuove Videolotteries.
