ROMA – ”Il bilancio dei governi degli ultimi anni sul fronte della crescita รจ magro. La politica adesso non puรฒ rischiare di deludere ancora gli italiani” anche perchรฉ ”quando si perde nel giro di sei anni quasi l’8% di Prodotto interno lordo e il settore manufatturiero il 25% del volume di produzione non si puรฒ piรน aspettare”.
Lo afferma in un’intervista al Corriere della Sera il presidente di Confindustria Giorgio Squinzi, sottolineando che ora ”bisogna costruire il Paese” e ”ci deve essere l’impegno di tutti”. Compreso ”un dialogo costante anche con la Cgil”. Il ‘Progetto per l’Italia’ presentato dagli industriali ”รจ un modello economico articolato” con misure ”esattamente quantificate e coperte da un punto di vista finanziario, che servono per ridare competitivita’ al Paese” e non solo ”richieste delle imprese”.
Certo, ”lo Stato deve onorare i suoi debiti e per primo rispettare le regole”. Regole che devono essere ”chiare, con una logica” e ”la loro applicazione rapida e veloce”. Perchรฉ ad esempio ”chi delocalizza in Svizzera lo fa perchรฉ per una valutazione di impatto ambientale lร occorrono 60 giorni, da noi almeno 700”. Quanto alla proposta di lavorare 40 ore in piรน l’anno ”stiamo parlando di meno di un’ora aggiuntiva a settimana. Pagata il doppio. Il gioco vale la candela. Bisogna essere pragmatici”.
Anche nel piano per il lavoro della Cgil, aggiunge, ”ci sono alcuni obiettivi e misure condivisibili, altre meno”. Ad esempio c’รจ una visione dell’impresa ”un po’ antiquata” ma c’รจ ”un importante punto di contatto, il rapporto tra rigore e crescita”. Un ”punto di partenza su cui ci confronteremo con l’obiettivo di riportare al centro dell’agenda l’industria e il lavoro”.
