ROMA, 7 NOV – Il numero di giovani che non sono ne’ occupati ne’ impiegati in corsi di studio o formazione, i cosiddetti ‘Neet’, nel 2010 raggiunge i 2,2 milioni, ovvero quota 23,4%. In altre parole, quasi un ragazzo su quattro tra i 15 e i 29 anni non lavora e non studia. Lo rileva la Banca d’Italia nel rapporto ‘Economie regionali’.
Quindi per effetto della crisi e’ salito il numero dei ‘Neet’, l’acronimo che sta per Not in Education, Employment or Training. Infatti, spiega il rapporto della Banca d’Italia, che elabora dati Istat, ”nel periodo 2005-2008 i Neet tra i 15 e i 29 anni erano poco meno di 2 milioni, pari al 20% della popolazione nella stessa fascia d’eta’; nel 2010 erano 2,2 milioni, circa il 23,4%”.
La crescita e’ stata piu’ marcata nel Nord e al Centro, mentre nel Mezzogiorno e’ stata meno pronunciata. Ma nell’Italia meridionale l’incidenza dei giovani ‘Neet’ era vicina al 30% gia’ prima della crisi. In particolare, dei 2,2 milioni di under 30 che non studiano e non lavoro ben 1,2 milioni, ovvero piu’ della meta’, si trova nel Sud e nelle Isole. Marcate risultano anche le differenze tra la componente femminile e quella maschile (20,5% tra gli uomini e 26,4% tra le donne)