Generali sfiducia il ceo Giovanni Perissinotto. Mario Greco è il nuovo ad

Giovanni Perissinotto (LaPresse)

MILANO – Il group ceo delle Generali Giovanni Perissinotto è stato sfiduciato dal Cda con dieci voti su 17. Hanno votato contro cinque consiglieri (lo stesso Perissinotto, Diego Della Valle, che poi ha annunciato le proprie dimissioni, Carlo Carraro, il socio all’Est Petr Kellner e l’indipendente Alessandro Pedersoli). A favore ha invece votato il presidente Gabriele Galateri. L’amministratore delegato Sergio Balbinot si è astenuto. Il manager interno Reinfried Pohl non era presente.

Dopo il voto di sfiducia il Cda di Generali, prima in Italia per fatturato (120,06 miliardi nel 2009)  ha deciso di proporre a Mario Greco la nomina a direttore generale e group ceo, che potrebbe essere effettiva solo dopo la risoluzione del suo rapporto di lavoro con il gruppo Zurich, di cui attualmente Greco è amministratore delegato.

In attesa della formalizzazione dell’incarico a Greco tutti i poteri vengono temporaneamente esercitati dal presidente della società, Gabriele Galateri.

Fino alla vigilia della riunione del Consiglio di amministrazione, il fronte dei soci privati, in asse con il primo azionista Mediobanca, sembrava pronto a sfiduciare Perissinotto, che però rivendicava l’indipendenza dai soci.

Il ceo Perissinotto aveva detto di sentirsi vittima dell’ ”irrazionale sospetto’‘ di Mediobanca per la vicenda Fonsai. Sul fronte ‘pro Perissinotto’ si erano schierati Enrico Marchi (socio dell’azionista Ferak), i piccoli azionisti Apage e l’ex ambasciatore Usa Mel Sembler.

Il patron di Luxottica Leonardo Del Vecchio, intervenuto il giorno dell’assemblea di bilancio delle Generali con una polemica e clamorosa richiesta di dimissioni a Perissinotto, aveva detto il 1° giugno: “Già da tempo l’attuale ceo non è adatto a gestire le Generali. La vicenda Fonsai-Unipol non c’entra nulla” e ”se il consiglio nominerà Mario Greco come futuro amministratore delegato sarà esclusivamente per dare un decisivo ‘cambio di passo’ alla gestione”. Quanto al ruolo di Piazzetta Cuccia, Del Vecchio rivendica di aver assunto l’iniziativa di persona assieme a Lorenzo Pellicioli di ”rappresentare a Mediobanca l’urgenza del cambiamento ed Alberto Nagel ne ha convenuto”.

Perissinotto aveva risposto: ”Probabilmente il dottor Del Vecchio ha, dalla sua residenza credo all’estero, una visione del nostro paese e dalla nostra compagnia un po’ lontana dalla realtà”.

Della Valle si dimette. Diego Della Valle, sostenitore di Perissinotto, al termine della riunione ha annunciato le sue dimissioni dal board di Generali. ”Lunedì comunicherò le mie dimissioni dalle Generali”, ha detto il presidente di Tod’s lasciando il Cda di Generali dopo la sfiducia a Perissinotto.

Prima della decisione Della Valle aveva avvertito: ”Forse chi ha alzato questo polverone doveva tenere conto soprattutto di cosa tutto questo comporta a livello di credibilità fuori dall’Italia”. E ancora: ”Mi pare che la prima sconfitta l’abbiamo ottenuta, ora vediamo cosa succede”.

Della Valle ha quindi spiegato: ”Non ero d’accordo su quello che si voleva fare, nella forma e nella sostanza. Trovo che si poteva fare tutto meglio preservando al meglio l’immagine della nostra società e, soprattutto, del nostro Paese che in questi momenti ha bisogno di attrarre gli investitori e non di preoccuparli”.

”Prendo atto di chi ha deciso diversamente” ha poi aggiunto l’imprenditore rilevando che ”questa è la democrazia: io non essendo d’accordo, l’ho detto anche ai miei amici del consiglio, lunedì manderò la mia lettera di dimissioni da consigliere delle Generali. Tanti auguri per il lavoro che dovranno fare in futuro”.

L’A.d De Agostini Lorenzo Pellicioli, grande tessitore della partita, ha respinto intanto le ricostruzioni golpiste salutando con soddisfazione la svolta: ”E’ stato un ottimo consiglio dove non si è parlato del passato, ma si è dibattuto del futuro della società – ha detto -. I consiglieri hanno preso una decisione difficile, ma che apre grandi prospettive per Generali in linea con le sfide dei mercati. Nessun complotto, dunque, ma un consiglio, che ancora una volta ha dimostrato la sua indipendenza, al lavoro per il bene della societa’. Un ringraziamento a Giovanni Perissinotto e un augurio a Mario Greco”.

A Perissinotto, ha appreso l’Ansa, non è stata accordata alcuna buonuscita e gli spetterà solo quanto dovuto dal contratto in caso di risoluzione del rapporto di lavoro. Il cambio al vertice, non dovrebbe incidere sul ruolo dell’A.d Balbinot, come pure su quello del direttore finanziario Raffaele Agrusti.

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Maria Elena Perrero