L’inflazione a giugno rallenta ancora, su base annua scende all’1,3% dall’1,4% di maggio e a livello mensile rimane addirittura ferma. L’Istat conferma così le stime diffuse due settimane fa, aggiungendo che i prezzi dei prodotti che finiscono nel carrello della spesa, gli acquisti di tutti i giorni, hanno subito una frenata netta, non superando l’1,6%, dall’2,1% del mese precedente. Si tratta del tasso più basso dall’inizio del 2010, un ribasso su cui ha pesato la decelerazione dei prezzi della benzina.
Ma l’Italia non fa eccezione, anche in Eurolandia l’inflazione segna una battuta d’arresto, fermandosi all’1,4%, dall’1,6% di maggio. Se l’energia è stata protagonista dell’infiammata dei prezzi nei mesi precedenti, oggi è, invece, artefice della decelerazione. Per le quotazioni della verde si interrompe, infatti, la lunga serie di aumenti a doppia cifra: a giugno l’incremento non ha superato la soglia del 6,9% dal 15,9% di maggio, registrando perfino una flessione su base congiunturale (-1,9%). Così anche il gasolio per autotrazione (13,3% da 17,1% di maggio sull’anno,-1,1% sul mese).
In generale, i beni energetici, hanno segnato un calo dello 0,5% su base mensile e una frenata su base annua, scendendo a +2,9% dal +5,7%. A contenere l’inflazione ha contribuito anche il capitolo degli alimentari (-0,2% sull’anno, nulla sul mese), con forti riduzioni tendenziali per la frutta fresca, -6,6% (+0,4% sul mese), la verdura fresca, -2%, (-0,8% sul mese), il latte, -1,5% (+0,2% su mese) e la pasta, -1,2% (-0,2% sul mese).
Ecco che il conto della spesa quotidiana, fatta sopratutto di cibo e carburanti scende: il raggruppamento dei prodotti acquistati con maggiore frequenza monitorato dall’Istat si ferma all’1,6% annuo, di cinque punti percentuali inferiore rispetto a maggio. Sono, invece, ancora una volta i trasporti a sostenere la dinamica dei prezzi, almeno su base annua (+3,7% tendenziale, -0,3% congiunturale). Trascinano il rialzo i biglietti del treno (+9,6% su anno) e le assicurazioni sui veicoli (+7,7% su anno). Riguardo alle spese tipiche del periodo feriale, i pacchetti vacanza tutto compreso risultano più convenienti rispetto allo scorso anno (-0,6%), ma più salati rispetto a maggio (+6,7%).
Secondo i consumatori, però, i dati sull’inflazione non sono positivi, anzi ”destano preoccupazioni”. Per Federconsumatori e Adusbef, un tasso all’1,3% comporta ”ricadute di 390 euro annui a famiglia”.