Buone notizie per Goldman Sachs: il colosso finanziario americano ha chiuso il terzo trimestre 2010 con profitti in calo di oltre un terzo (circa il 40%), ma con risultati migliori rispetto a quelle che erano le aspettative degli analisti del settore.
La banca ha registrato un utile per azione ordinaria pari a 2,98 da 5,25 dollari di un anno prima. Gli analisti attendevano un utile per 2,32 dollari per azione su un giro d’affari di 7,92 miliardi di dollari. In media, i compensi annuali medi caleranno circa del 30% rispetto all’anno scorso, stando ai dati relativi ai primi nove mesi dell’anno.
La banca, che ha sempre concesso ai propri dipendenti i salari più alti di Wall Street, da gennaio a settembre ha messo da parte 13,1 miliardi di dollari per compensi e benefit (il 21% in meno rispetto ai 16,7 miliardi dell’anno scorso), escludendo 600 milioni di dollari in oneri per la tassa sui bonus imposta dalla Gran Bretagna.
Goldman Sachs è la più importante banca ed è stata al centro dello “scandalo” della “crisi dei mutui”: secondo le accuse Sec (la Consob americana), Goldman sapeva dell’arrivo della crisi dei mutui e ha piazzato titoli “nocivi” ai clienti per azzerare le perdite. Per questo motivo è stata “condannata” a pagare un risarcimento di 550 milioni di dollari. Dopo questa vicenda, l’istituto ha cercato di “rifarsi un’immagine”: prima ha portato avanti una campagna pubblicitaria, poi ha finanziato un documentario su se stessa per i propri dipendenti.
Goldman Sachs ha seguito la stessa strada di altre banche americane, registrando un calo del giro d’affari e dei profitti rispetto al 2009 a causa dell’incertezza del contesto economico.
Sempre nel terzo trimestre i ricavi sono stati pari a 8,9 miliardi di dollari, sopra le attese che eraidi 7,92 miliardi. Goldman Sachs ha inoltre fissato il dividendo trimestrale a 0,35 dollari per azione. Dopo la pubblicazione dei risultati, il titolo è salito dell’1,5% nel pre-borsa di Wall Street.
