Grandi manovre in vista nel panorama delle società statlai italiane che valgono bel il 16 per cento del Pil nazionale: entro marzo andranno riassegnate 150 posizioni al vertice di società come Eni, Enel, Finmeccanica e Poste Italiane. Anche società quali Terna, Telecom ed Edison sono soggette al clima di rinnovo che porterà questa primavera.
La decisione ultima per i rinnovi dei vari cda spetta al governo e rappresenta un gioco di equilibri tra Silvio Berlusconi, che a Palazzo Chigi ha l’ultima parola sulle nomine, e Giulio Tremonti, che al Ministero del Tesoro gestisce le quote di riferimento nel capitale delle società in questione.
Si tratta dunque di una grande manovra in cui si stabiliranno i nuovi equilibri politici, tra la Lega Nord che richiere maggiore rappresentanza e l’Udc di Pier Ferdinando Casini, che ha offerto un’apertura al governo in un clima di pacificazione per il paese. Le poltrone da assegnare hanno un certo peso, il potere che verrà distribuito interessa strettamente l’economia dello stato italiano e le società interessate ai rinnovi costituiscono l’occupazione di mezzo milione di italiani.
I nomi in gioco sono quelli di Franco Bassanini, attuale presidente dell’Eni, designato a suo tempo dall’opposizione e probabilmente destinato a lasciare l’attuale incarico. Positivo il clima per Massimo Sarmi, ad di Poste Italiane, manager della società da 9 anni che nasce finiano, ma ha saputo conquistare la fiducia ed il rispetto sia del premier che del ministro Tremonti.
Entrando nel vivo delle società più quotate con Eni, Enel e Terna, società perno delle politiche di sviluppo nazionale e della politica estera, aria di rinnovo c’è per Paolo Scaroni, da 6 anni ad dell’Eni, nonostante le rivelazioni di Wikileaks sui dubbi americani riguardanti i rapporti Eni-Gazprom. Anche per Fulvio Conti, ad dell’Enel, si prospetta un rinnovo dell’incarico.
Diversa la situazione per Piero Gnudi, presidente dell’Enel, e per Roberto Poli, da 9 anni presidente dell’Eni, che probabilmente lascieranno la poltrona, dopo un’attenta e apprezzata gestione delle società. Clima teso anche per Pierfrancesco Guarguaglini, ad di Finmeccanica, indebolito dalle viende giudiziare di cui è oggetto.
Si prospetta invece una ‘promozione’ per Flavio Cattaneo, ad di Terna, che ha portato le azioni della società a crescere in un periodo di crisi finaziaria, e che potrebbe passare a Finmeccanica. Non solo Cattaneo interesserebbe al colosso della difesa, a cui è candidato anche luigi Roth, attuale presidente di Terna.
Anche per società non pubbliche, ma di evidente interesse strategico politico ed economico come Telecom, c’è aria di cambiamento: la società telefonica italiana ha un cda con 15 menbri in scadenza, con Franco Bernabè, presidente della società, in lista per un rinnovo. Analoga la situazione di Edison, società di energia e con un ruolo nel nucleare, che ha come socio il francese Edif, e che dunque ricopre una posizione importante nei complessi rapporti tra Italia e Francia.