ATENE – E se la Grecia uscisse dall’Euro? Solo la Banca Centrale Europea può evitare il crac di Italia e Spagna. Si può pensare che i Paesi in crisi falliscano o meno, che il Fondo Salva Stati funzioni o non funzioni, ma su un punto ormai quasi tutti concordano: solo la Bce di Mario Draghi ha gli strumenti finanziari per evitare la caduta a catena degli altri Piigs. La notizia non è nuova, ma torna d’attualitĂ dopo gli sviluppi degli ultimi giorni.
Il presidente dell’Eurogruppo, Jean Claude Juncker, ha detto che l’uscita della Grecia dalla moneta unica è “tecnicamente possibile”. Il ministro delle Finanze tedesco, Wolfgang Schaeuble, ha detto che esiste una possibile “exit strategy” per evitare ripercussioni troppo violente per l’Europa. D’altronde è cosa nota che i tedeschi ritengano il default greco molto piĂą gestibile di quello italiano e spagnolo.
Ma cosa succederebbe concretamente a Italia e Spagna se la Grecia andasse fuori dall’Euro? Essendo i due Paesi piĂą a rischio “contagio”, sarebbero i piĂą “snobbati” dagli investitori esteri: è plausibile che le banche tedesche e francesi decidano di vendere in blocco i titoli di Stato italiani e spagnoli. Come hanno giĂ fatto con quelli greci. La vendita massiccia di Btp e Bonos farebbe schizzare i rendimenti dei titoli, a quel punto ingestibili per le economie nazionali. E il debito aumenterebbe ancora.
Quantificare in soldi, vuol dire che per ogni punto percentuale in piĂą di debito, l’Italia dovrebbe dovrebbe pagare 17 miliardi di interessi in piĂą in 3 anni. Roba dell’altro mondo, specie di questi tempi.
E allora? Allora entra in gioco la Bce: soltanto acquistando titoli di Stato potrebbe rallentare la speculazione dei mercati finanziari. E sostituirsi così alle banche che invece hanno giĂ cominciato a defilarsi, vendendo i titoli di Stato “pericolosi” in loro possesso.
