Grecia, titoli di Stato: nuovo crac all’orizzonte?

Dai Tango bond ai Sirtaki bond, i titoli di Stato della Grecia. Sono questi ultimi la bestia nera degli investitori.

Secondo gli analisti finanziari, in Italia potrebbero essere quasi un milione, tra grandi banche, assicurazioni e comuni risparmiatori, con in mano le obbligazioni elleniche.

Titoli un tempo sicuri quasi come i Bot, i Btp e i Cct di casa nostra ma col vantaggio di rendere molto di più: in certi casi le cedole arrivano a superare il 5 e 6%, in media il 2% in più dei titoli di Stato della Germania.

Ora però, con l’esplosione del debito della Grecia (il deficit del bilancio è atteso al 12,7% del Pil), che si avvicina a un pericoloso precipizio, questi titoli scottano. Standard & Poor’s ipotizza che nello scenario peggiore gli asset a rischio del sistema finanziario ellenico potrebbero raggiungere tra il 10 e il 20% del settore privato globale del credito.

Ma le difficoltà della Grecia si possono paragonare a quelle dell’Argentina colpita dalla crisi del 2001? «Non siamo in bancarotta», ha assicurato più volte negli ultimi giorni il premier George Papandreou.

Eppure un certo panico sui mercati si è diffuso e le vendite si sono abbattute sui titoli di Stato ellenici, che solo nel mese di novembre hanno ceduto oltre il 5%. Certo, i bond ellenici non sono adatti a un risparmiatore che vuole dormire sonni tranquilli, ma per chi ama il rischio sono un’opportunità.

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