ROMA – Groupama non abbandona la partita su Premafin e FonSai e studia un nuovo accordo con i Ligresti, per evitare il verdetto Consob sulla doppia Opa legata alle intese originarie.
La compagnia mutualistica francese ha riunito ieri, 9 marzo, il consiglio di amministrazione e, dopo un primo giro d’orizzonte martedì 8 a Milano del direttore generale Jean Azema con i Ligresti, ha dato mandato al manager di studiare le opzioni possibili per negoziare un nuovo accordo, che risponda ai limiti posti dalla Commissione.
Intanto le incertezze sull’esecuzione degli aumenti di capitale Premafin e FonSai, che secondo Standard & Poor’s sono legate al responso Consob, hanno spinto l’agenzia di rating a tagliare il giudizio della compagnia e della sua controllata Milano Assicurazioni da BBB a BBB-, a solo un passo cioè dalla perdita dell’investment grade.
Non vengono esclusi, poi, nuovi tagli (resta il CreditWatch negativo) e S&P parla anche di una situazione patrimoniale non adeguta al vecchio rating, legata al ”potenziale ulteriore deteriormento della flessibilità finanziaria” di FonSai, legato all’impatto sul risultato 2010 dell’andamento gestionale e delle possibili svalutazioni (impariments) sugli investimenti.
Dai Ligresti non si è raccolta per ora alcuna reazione. La famiglia (il padre Salvatore e i figli Jonella, Giulia e Paolo) riunita quasi tutto il giorno negli uffici in centro a Milano, non ha comunque riunito un patto di sindacato o un Cda concomitante a quello di Groupama in corso a Parigi.
Il numero uno del gruppo, Salvatore Ligresti, alla richiesta se sia fiducioso sulla situazione con i francesi si è limitato a declinare una risposta facendo riferimento all’ora serale: ”E’ troppo tardi”, ha detto lasciando gli uffici Premafin.
Intanto in Borsa tutti i titoli quotati del gruppo sono rimasti sotto i riflettori. FonSai ha fatto un balzo del 6,47% a 7,56 euro, mentre la Milano Assicurazioni ha guadagnato il 9,51% a 1,33. A monte della catena di controllo Premafin ha guadagnato il 4,03% a 0,77. Lunedì 7 marzo le due compagnie avevano preso il volo sulle scommesse per un’Opa francese.
Dopo la pausa di martedì 8, la speculazione questa volta ha ripreso spinta puntando sui rumor ricorrenti di una vendita della Milano, che nelle attuali circostanze potrebbe permettere a FonSai di evitare l’aumento di capitale. Questo scenario è stato sino ad ora espressamente escluso da Fonsai e da ultimo anche dal nuovo amministratore delegato Emanuele Erbetta, nonostante il periodo iniziale che si è preso per ridefinire le possibili dismissioni e che si dovrebbe completare entro il Cda di bilancio del 23 marzo.
Dopo il mutato contesto con Groupama, comunque, dai Ligresti non sono arrivate nuove indicazioni al riguardo. Salvatore e Jonella Ligresti si starebbero spendendo in questi giorni per sondare l’eventuale coinvolgimento di altre banche. Nei prossimi giorni per i francesi, comunque, dovrebbero entrare i campo gli sherpa, visto che non sarebbe prevista già questa settimana una nuova visita di Azema a Milano.
Le ipotesi di lavoro che filtrano parlano comunque di uno schema in cui Groupama entrerebbe in Premafin nell’ambito dell’aumento di capitale, ma con una quota ridotta rispetto al 17% inizialmente prospettato, entrando invece in FonSai, anche non attraverso l’aumento di capitale.
Sul fronte Ligresti, intanto, non sembrerebbe per ora esserci un’urgenza a riscrivere il patto familiare su Premafin, la cui debolezza in realtà è stata evidenziata tra i rilievi Consob notando tra l’altro come non preveda neppure un impegno sul voto in assemblea.
Una riunione del patto si dovrebbe comunque tenere prima di fine mese e a quel punto saranno più chiare anche le strategie da seguire. Invece altre ipotesi di lavoro potrebbero riguardare l’alleggerimento dei vincoli di lockup su Fonsai.