Groupama in Premafin, opa esclusa. Si cerca un nuovo accordo

Salvatore Ligresti

ROMA – Groupama non ha intenzione di lanciare un’opa su FonSai, ma sta esplorando assieme ai Ligresti (il padre Salvatore e i figli Jonella, Giulia e Paolo) la possibilità di riscrivere gli accordi sull’ingresso nel gruppo Premafin in modo da superare il parere della Consob che ha imposto alla compagnia francese – sulla base dell’intesa raggiunta a fine ottobre – un obbligo d’opa su FonSai e la stessa Premafin.

Ieri, 8 marzo, il direttor egenerale di Groupama, Jean Azéma, ha incontrato i Ligresti per uno scambio di pareri sulla determinazione della commissione e per individuare possibili soluzioni.

Tra i punti più ”sensibili” emersi nelle motivazioni dell’authority guidata da Giuseppe Vegas ci sarebbe la natura del patto che attualmente vincola la famiglia Ligresti in Premafin: un accordo ”debole” per la Commissione, che non prevede un obbligo di voto congiunto in assemblea da parte dei Ligresti e che dunque ha portato l’authority ad escludere l’esistenza di un ”controllo di diritto” da parte dei Ligresti e a giudicare ”significativo l’impatto del nuovo accordo sugli assetti di controllo di Premafin”.

La famiglia dell’ingegnere siciliano, a differenza di quanto riteneva Groupama, di fatto non è stata considerata un nucleo azionario coeso. I tempi per trovare una via d’uscita e riscrivere gli accordi sono comunque stretti, anche in vista di un eventuale nuovo passaggio in Consob del nuovo patto. In questo caso però la commissione, che ha già una chiara visione della vicenda, dovrebbe rispondere in tempi più stretti.

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Maria Elena Perrero