MILANO – GTech, la ex Lottomatica, sta mettendo a punto un’offerta da circa quattro miliardi di dollari per l’americana International Game Technology (Igt), che dovrebbe essere presentata a breve e che porterebbe GTech a spostare il suo baricentro in America. In settimana, informa Sara Bennewitz su Repubblica,
“alcuni dei top manager del gruppo negli Stati Uniti proprio per definire gli ultimi dettagli di un’offerta in contanti e azioni da circa quattro miliardi di dollari. Gli italiani non sono i soli pretendenti per Igt. Tuttavia se è vero che il fondo Apollo, famoso in Europa per aver rilevato Endemol, starebbe mettendo a punto un’offerta tutta in contanti, è anche vero che GTech è l’unico gruppo industriale in gara e con l’operazione potrebbe realizzare un centinaio di milioni di risparmi sui costi e notevoli sinergie sui ricavi.
Per Lottomatica, che puntando a diventare più internazionale lo scorso anno aveva cambiato nome in GTech, l’operazione avrebbe il sapore di una svolta, perché oltre a raddoppiare le sue dimensioni sposterebbe negli Usa la maggior parte del suo giro d’affari (a fine 2013 realizzava in Italia il 57% dei ricavi e l’89% dei suoi utili operativi), entrando nel mercato delle slot machine e puntando anche su due importanti aree di crescita come i giochi online e il social gaming”.
La De Agostini, che di GTech è azionista al 60% e che dopo la fusione con Igt scenderebbe al 40% del nuovo gruppo, avrebbe, scrive Sara Bennewitz, “imparato la lezione” del 2006, quando fu
“pagato un caro prezzo per la stessa GTech e concesso al gruppo Usa anche forti tutele sotto il profilo della governance,. Di qui l’architettura di un’operazione mista in contanti e azioni e formulata approfittando del momento di difficoltà in cui versa il colosso di Las Vegas. Nel primo semestre del suo esercizio fiscale, a fronte di ricavi in calo del 7% a 1,05 miliardi, Igt ha accusato un crollo del 27% degli utili a 105 milioni di dollari. Anche per questo motivo l’ad Patti Hart ha incaricato Morgan Stanley di «studiare possibili aggregazioni». E GTech ha subito colto la palla al balzo dando mandato a Credit Suisse First Boston e Barclays di studiare sia l’operazione, sia il finanziamento necessario per portarla a termine”.