Mentre a Termini Imerese gli operai Fiat continuano a protestare per la chiusura dello stabilimento Fiat prendono sempre più corpo le voci di un interessamento del gruppo cinese Chery. Ipotesi che non disturba affatto il ministro per lo Sviluppo Economico Claudio Scajola che, da Nuova Delhi fa sapere: «Noi vogliamo far crescere la produzione di auto in Italia. Ci auguriamo di farlo con Fiat ma siamo aperti a chiunque voglia venire».
«Il nostro interesse è aiutare e collaborare con Fiat a crescere in Italia ma siamo aperti a qualunque opportunità» ha aggiunto Scajola ribadendo l’esigenza di «aumentare la produzione in Italia perché è troppo bassa». Nel nostro Paese, ha detto ancora il ministro, la produzione attuale è pari a 600-650 mila pezzi rispetto ai 2 milioni di auto prodotte dalla Spagna.
Scajola quindi ha snocciolato cifre: «In Italia non si arriva a un terzo di auto vendute nel Paese mentre in Francia e in Germania si producono più auto di quelle che si immatricolano». «In questi giorni avrò occasione di parlare con esponenti importanti indiani e cinesi. Domani – ha continuato il ministro – vedrò Tata che riceverà una onorificenza dall’Italia. Nel nostro Paese vi è una tradizione molto forte, vi è una monoproduzione di auto mentre nel passato le case automobilistiche erano diverse» ha indicato ancora il ministro, tornando a ribadire che la volontà del governo è quella di far aumentare la produzione.