Un’interessante, e sconcertante, indagine del Sole 24 ore, sui bilanci delle società sportive, rivela che i maggiori deficit finanziari si registrano proprio nel ‘dorato’ mondo del calcio. Inter e Milan presentano bilanci, largamente, in rosso.
Allo stato attuale non sarebbero in grado di iscriversi nemmeno in Serie C, l’attuale Lega Pro.
Questa situazione accomuna molti club di Serie A e Serie B. Annualmente la situazione viene sanata dal Moratti di turno che sborsa denaro per sistemare la situazione.
In un contesto analogo l’autofinanziamento, già portato avanti efficacemente dalla Roma, appare l’unica soluzione percorribile. La Juventus, complice anche la costruzione del nuovo stadio, sembra orientata su questa via.
Le cessioni di Kakà, al Real Madrid, e Ibrahimovic, al Barcellona, sono solo gli ultimi segnali di un problema già da tempo radicato nel calcio italiano. Anche per questo motivo la nostra serie è inferiore alla Liga e alla Premier League.
Il problema tocca da vicino anche i club della serie cadetta: Pisa, Avellino e Treviso, appena retrocesse, a causa di gestioni non proprio lungimiranti, non sono in grado di onorare i requisiti economici richiesti e saranno esclusi dalla Lega Pro. Ripartiranno, tra il malcontento dei tifosi, dalla Serie D.
Questi i requisiti necessari per una corretta iscrizione: tutte le società devono dimostrare che il capitale sociale non sia stato eroso per oltre un terzo delle perdite e non sia sceso, quindi, sotto il minimo legale, nonchè di essere in regola con i pagamenti di ingaggi e stipendi, delle ritenute Irpef, dei contributi Enpals e delle imposte degli anni 2003-2004, 2005-2006 e 2006-2007.
Il mondo del calcio è in buona compagnia. Bologna, ormai ex capitale del Basket italiano, deve dire addio alla Fortitudo. Lo storico club emiliano, a causa di una gestione economica kamikaze, dovrà ripartire dalla Lega Due. Mai il club bolognese aveva subito un’onta del genere. Meditate gente, meditate.