ROMA – ''Non credo che la Chiesa chieda o pretenda privilegi, ma solo di poter esercitare le sue attivita'. Fatto salvo il rispetto per la liberta' di culto, il tema dell'Ici per gli immobili di proprieta' ecclesiastica deve essere inquadrato secondo un principio semplice: laddove e' chiaro il carattere commerciale delle attivita' svolte in un immobile, per quei locali l'Ici va pagata. Se di fianco a un santuario c'e' un bar, non credo che questo sia funzionale al culto''. Lo afferma all'Unita' il sindaco di Reggio Emilia e presidente dell'Anci, Graziano Delrio, sull'ipotesi di far pagare l'Ici anche alla Chiesa.
''Gia' oggi – spiega Delrio – per le attivita' commerciali la Chiesa ha l'obbligo di pagare. La vicenda e' molto piu' complessa di come viene disegnata. Non si tratta della volonta' o meno di far versare l'Ici alla chiesa. Il punto sono quei casi che il decreto Bersani, varato sotto il governo Prodi, ha definito di carattere 'parzialmente' commerciale e che godono dell'esenzione. Se il proprietario ritiene 'parzialemnte' commerciale l'uso che fa di un'immobile, non ha l'obbligo di presentare la dichiarazione ai fini dell'Ici''.
Per questo, Delrio avanza la sua proposta. ''Occorre – afferma – fare un censimento degli immobili ecclesiastici. C'e' chi dice che valgano piu' di un miliardo, in termini di gettito Ici. Bisogna averne un quadro preciso. C poi si potrebbe superare l'interpretazione di Bersani su quel 'parzialmente' commerciale''.