Il compagno Tremonti recupera la lezione di Berlinguer. Solo un pezzetto, naturalmente, ma che serve a giustificare l’attuale politica di rigore. In bocca a Tremonti, il nome Berlinguer suona un po’ strano, ma d’altronde il ministro ci ha abituati a una certa spregiudicatezza ermeneutica. Come dimostra l’intensa attività di vaticinatore di scenari economici, spesso apocalittici con riserva, dispensati in numerosi volumi molto pubblicizzati.
Tremonti invita a rileggere gli scritti dell’ex segretario del Pci Enrico Berlinguer sulla austerity. ”E’ utile rileggere – spiega al meeting di Cl – gli scritti del 1977 di Enrico Berlinguer sull’austerity. Si tratta di un ragionamento sulle responsabilita’ nelle politiche di bilancio che puo’ costituire una base politica di riduzione per i prossimi anni in tutta la UE”. Austerity? Sì abbiamo capito bene. A Berlusconi fischieranno le orecchie. Oppure no, conosce il soggetto, domani col bel tempo, citerà Ronald Reagan. Infatti, solo poche ore dopo, davanti alla platea leghista ha spiegato che la sicurezza sul lavoro, rappresentata dalla “famigerata” legge 626, è un lusso che non possiamo permetterci. Berlinguer è servito.