In Italia crollano le immatricolazioni delle auto in novembre: -29,46 per cento, rispetto allo stesso periodo di un anno prima a 138.352
unità . Lo comunica il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, precisando che per i trasferimenti di proprietà di auto usate la flessione è del 12,45% a 394.667.
La quota di mercato di Fiat (brand Fiat, Alfa Romeo e Lancia) è però salita il mese scorso al 31,3% dal 30,9%. Lo ha anticipato l’amministratore delegato, Sergio Marchionne, a margine della visita del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, allo stabilimento della Elasis a Pomigliano d’Arco. «Siamo in linea con gli obiettivi di inizio anno – ha sottolineato Marchionne – ma è un mercato veramente non buono, che a novembre, nel suo complesso, ha registrato un calo del 30% rispetto a un anno fa». E per il 2009 l’amministratore delegato della Fiat conferma la previsione di un «mercato debole»: «Abbiamo fatto calcoli anche più disastrosi.
La cosa importante è che la Fiat, nonostante questa debolezza strutturale dei mercati, riesca ancora a tenere la testa a galla. Guadagnerà quello che guadagnerà , ma guadagnerà , non perderà », ha sottolineato Marchionne. Il problema, ha ricordato l’a.d. della Fiat, non è solo italiano: «Il mercato europeo dell’auto è sceso a novembre del 20%, quindi serve un intervento coordinato a livello europeo. Interventi unilaterali di un Paese a scapito dell’altro non possiamo accettarli». Secondo Marchionne, in tempi di recessione, servono interventi strutturali per sostenere la domanda: la situazione per il prossimo anno sarà negativa «se non ci saranno cambiamenti strutturali nell’economia che cominceranno a spronare la domanda», ma non solo nell’ambito della rottamazione auto, dice la.d. della Fiat, ma proprio riguardo al potere di spesa dei consumatori. «Finora – ha osservato Marchionne – non si è fatto abbastanza».